IRINA
P. NOVE
La primavera
era molto bella e piacevole in quel paesello. La campagna era un rinascere di
vita e di colori. Vari cartelloni pubblicitari invitavano la popolazione in
palestra per l’ultimo comizio di Lora.
Al bar di
Giada era tutto un parlare di politica e spesso le voci si alteravano: chi
parteggiava per l’uno chi per l’altra.
Era sabato
mattina, Irina era al bar per la sua consueta colazione. Giada le si sedette di
fronte. Stasera ci sarà tutto il paese ad
ascoltare il comizio della signora Lora, è una novità un po’ per tutti il fatto
del grande schermo e di quello che proietterà. Lei viene signora Irina? Le
chiese gentilmente.
Sarei anche curiosa di venire ma,
come lei ben sa io non voto e non sono particolarmente interessata. Le rispose.
Perché non viene con me? Chiuderò il
bar e possiamo sederci vicino all’uscita, sa dovrò correre a riaprire appena
avranno terminato. Mi farebbe compagnia. Aggiunse la barista. Irina ci pensò per qualche
attimo. Ma sì, tanto non ho impegni
particolari. Ci vediamo qui poco prima che comincino. Le rispose.
La palestra
si stava riempiendo. Musica degli anni sessanta in sottofondo e sul grande
schermo video dei gruppi musicali più famosi di quell’epoca.
Al tavolo nel
centro, Riccardo stava dando gli ultimi ritocchi al video e alle immagini che
avrebbe mandato dal suo computer, mentre Lora ripassava alcuni appunti e
sorrideva a tutti quelli che si avvicinavo per un saluto.
Scoccarono
le otto e trenta e Lora prese il microfono, salutò e ringraziò tutti i presenti
e fece un cenno a suo marito che diede il via alle immagini.
Lora parlava
dell’importanza della famiglia, mentre le immagini del suo matrimonio, della
nascita dei suoi figli e di molti momenti della loro vita passavano sullo
schermo. Parlava di quanto amasse quel paese che tanto aveva dato a lei e a suo
marito, dei suoi gemelli che frequentavano la materna e di come le sarebbe
piaciuto migliorare la vita di tutti loro. Iniziò col discorso tecnicamente
politico mentre le immagini scorrevano con fotografie bellissime del paese in
tutte le stagioni e di alcuni abitanti che abitavano lì da generazioni. Ci
sapeva fare con le parole e il tutto era stato preparato a regola d’arte.
Per un
attimo lo schermo ebbe un guizzo. Lora continuava a parlare ma le immagini
sullo schermo erano cambiate.
Iniziò con
loro due che facevano sesso estremo con altre persone, per poi passare ad altre
scene ancora più esplicite. Tutti i presenti erano ammutoliti e anche lei
osservava quelle immagini senza riuscire a dire una parola. Ci fu un fermo
immagine su di loro due che venivano frustati da una donna mascherata e partì
il file audio rubato in un’altra circostanza.
Riccardo: cosa pensi sia successo a Luca? Io non so
capacitarmi!
Lora: Luca era un gran coglione, gli abbiamo
sempre detto di essere prudente, se l’è proprio cercata. Per noi è un bene che
sia andata così, ultimamente stava dando dei problemi.
Riccardo: povero Lorenzo, che destino orrendo gli è
capitato.
Lora: Lorenzo era un molestatore di ragazzine. Fai
finta di non sapere quante volte lo abbiamo aiutato a togliersi dai guai. Il
mondo è migliore senza di lui.
Erano tutte
frasi prese in momenti deversi. Nella palestra si sentiva solo il ronzio dei
macchinari.
immagine dal web - diritti e proprietà riservati di Milena Ziletti
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