mercoledì 7 novembre 2018

IRINA



IRINA

P. NOVE





La primavera era molto bella e piacevole in quel paesello. La campagna era un rinascere di vita e di colori. Vari cartelloni pubblicitari invitavano la popolazione in palestra per l’ultimo comizio di Lora.
Al bar di Giada era tutto un parlare di politica e spesso le voci si alteravano: chi parteggiava per l’uno chi per l’altra.
Era sabato mattina, Irina era al bar per la sua consueta colazione. Giada le si sedette di fronte. Stasera ci sarà tutto il paese ad ascoltare il comizio della signora Lora, è una novità un po’ per tutti il fatto del grande schermo e di quello che proietterà. Lei viene signora Irina? Le chiese gentilmente.
Sarei anche curiosa di venire ma, come lei ben sa io non voto e non sono particolarmente interessata. Le rispose.
Perché non viene con me? Chiuderò il bar e possiamo sederci vicino all’uscita, sa dovrò correre a riaprire appena avranno terminato. Mi farebbe compagnia. Aggiunse la barista. Irina ci pensò per qualche attimo. Ma sì, tanto non ho impegni particolari. Ci vediamo qui poco prima che comincino. Le rispose.
La palestra si stava riempiendo. Musica degli anni sessanta in sottofondo e sul grande schermo video dei gruppi musicali più famosi di quell’epoca.
Al tavolo nel centro, Riccardo stava dando gli ultimi ritocchi al video e alle immagini che avrebbe mandato dal suo computer, mentre Lora ripassava alcuni appunti e sorrideva a tutti quelli che si avvicinavo per un saluto.
Scoccarono le otto e trenta e Lora prese il microfono, salutò e ringraziò tutti i presenti e fece un cenno a suo marito che diede il via alle immagini.
Lora parlava dell’importanza della famiglia, mentre le immagini del suo matrimonio, della nascita dei suoi figli e di molti momenti della loro vita passavano sullo schermo. Parlava di quanto amasse quel paese che tanto aveva dato a lei e a suo marito, dei suoi gemelli che frequentavano la materna e di come le sarebbe piaciuto migliorare la vita di tutti loro. Iniziò col discorso tecnicamente politico mentre le immagini scorrevano con fotografie bellissime del paese in tutte le stagioni e di alcuni abitanti che abitavano lì da generazioni. Ci sapeva fare con le parole e il tutto era stato preparato a regola d’arte.
Per un attimo lo schermo ebbe un guizzo. Lora continuava a parlare ma le immagini sullo schermo erano cambiate.
Iniziò con loro due che facevano sesso estremo con altre persone, per poi passare ad altre scene ancora più esplicite. Tutti i presenti erano ammutoliti e anche lei osservava quelle immagini senza riuscire a dire una parola. Ci fu un fermo immagine su di loro due che venivano frustati da una donna mascherata e partì il file audio rubato in un’altra circostanza.
Riccardo: cosa pensi sia successo a Luca? Io non so capacitarmi!
Lora: Luca era un gran coglione, gli abbiamo sempre detto di essere prudente, se l’è proprio cercata. Per noi è un bene che sia andata così, ultimamente stava dando dei problemi.
Riccardo: povero Lorenzo, che destino orrendo gli è capitato.
Lora: Lorenzo era un molestatore di ragazzine. Fai finta di non sapere quante volte lo abbiamo aiutato a togliersi dai guai. Il mondo è migliore senza di lui.
Erano tutte frasi prese in momenti deversi. Nella palestra si sentiva solo il ronzio dei macchinari.


immagine dal web - diritti e proprietà riservati di Milena Ziletti

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