giovedì 15 novembre 2018

MILLY E GLI GNOMI BALLERINI


DOMENICA SETTEMBRINA



Il gran caldo di agosto si è attenuato. Anche settembre sta volgendo alla fine. Le giornate si sono accorciate e Milly dovrà ricominciare la scuola. Pensando alla scuola si chiede come sia l’istruzione nel Villaggio degli Gnomi Ballerini, e quasi quasi…
Il pomeriggio di questa dolce domenica settembrina l’ha lasciata con niente da fare, perciò, occhiali da sole, cappellino colorato e via verso il Tronco dell’albero abbattuto.
Oggi è domenica e sicuramente gli gnomi faranno festa ballando e cantando, e Calù e Malì potranno passare insieme a lei un po’ di tempo. Anche se non se ne può parlare, la gravidanza di Malì sarà ormai avanzata e il ballo essere un po’ faticoso, così, magari, Milly può sperare di passare un paio d’ore con i suoi piccoli amici in tranquillità.
Ora che la stagione estiva sta finendo, anche i colori dei bordi del sentiero sono cambiati. I fiori sono ancora gialli ma di grosse dimensioni, dove è rimasta un pozza d’acqua i non ti scordar di me sono sopravvissuti alla calura, e il frutto del sambuco sembra vigna di uva matura. Giallo intenso, azzurro cielo e grappoli viola scuro in mezzo al verde dell’erba selvatica fanno sembrare l’arcobaleno privo di poesia. I suoi passi veloci la portano in fretta verso il Tronco scheggiato.
La musica, che ormai sa riconoscere, l’avvisa ancora da lontano che non si era sbagliata: gli Gnomi Ballerini stanno festeggiando la domenica nel modo che a loro piace di più.
Il guardiano ormai la riconosce, e con un grugnito poco accogliente, la fa passare. Milly è sempre troppo grossa per quei piccoli gnomi, e non tutti gradiscono stare alla sua ombra, si sentono in imbarazzo.
Il villaggio è addobbato con grappoli di frutti di sambuco, con pampini di vite e le “ragazze” portano nei capelli mazzolini azzurri di non ti scordar. Come al solito sono tutti allegri, ballano, cantano e ci sono tavolate di cibo che anche a Milly fanno venire l’acquolina.
La ragazzina si siede vicino al Tronco scheggiato e rimane ad ammirare quel villaggio variopinto che segue i colori delle stagioni, ed ogni volta che lo rivede non è mai uguale alla volta precedente.
Ormai tutti si sono accorti della sua presenza e alzano verso di lei calici colmi di succo rosso brindando alla sua salute.  Milly cerca con lo sguardo i suoi piccoli amici ma non li vede.
Si avvicina uno Gnomo Anziano, ha una barba lunga e bionda, due occhietti furbetti e un gran sorriso.
“Ciao, Ragazza di campagna, non ti aspettavamo oggi. Come mai sei venuta a trovarci?”
“Avevo nostalgia della vostra allegria, dei vostri balli e della vostra musica e, soprattutto, avevo tanto desiderio di rivedere Calù e Malì. A proposito, dove sono?”
“Ti ringraziamo di portarci sempre nel tuo cuore, e sei la benvenuta fra di noi, ma oggi, purtroppo, Calù e Malì non ci sono.  Tu non puoi saperlo, ma in questa fase della loro vita devono passare un periodo di tempo nella Capanna dei Desideri, in meditazione e preghiera, affinchè quello che loro desiderano possa avverarsi.”
La delusione sul volto di Milly è molto evidente. Aveva sperato di rivedere i suoi piccoli amici ed ora non sa cosa fare.
“Perché non rimani con noi per un po’? Mancano ancora alcune ore all’imbrunire e noi continueremo la festa fino a quando il buio non ci invaderà.”
Milly si sistema meglio la gonna e rimane loro ospite.
Ora, nel centro della piazza iniziano a danzare un gruppo di gnome vestite con ali di farfalla. Hanno movimenti sinuosi, leggiadri che sembrano parlare. La musica che le accompagna è diversa dalla solita, e Milly si chiede a cosa stia assistendo.
Lo Gnomo Anziano le si avvicina con un largo sorriso. “Tarì, il Gran Cerimoniere ti gratifica di un grande dono, puoi avvicinarti al suo scranno, ti ha invitata. E’ un grande onore, comportati bene, e potrai rivolgergli tutte le domande che vuoi.”
Milly si sposta di pochi centimetri e si mette di fianco allo Scranno del Vecchio Sapere.
“Benvenuta, Tarì, so che sei delusa di non trovare i tuoi piccoli amici, ma ci siamo noi a farti compagnia.”
“Grazie Gran Cerimoniere, sono felice della vostra accoglienza.”
“Chiamami Sapì, che nella nostra lingua significa “protettore delle regole”, c’è un motivo particolare che ti ha portata qui proprio oggi?”
“Bè, veramente mi sono fatta alcune domande sui vostri usi e costumi e pensavo che, magari, potevo avere delle risposte.”
“Sai a cosa stai assistendo in questo momento?  Le ragazze avvolte da ali di farfalla stanno danzando la loro prima “danza della vita”. Alcune di loro, a musica finita troveranno il proprio compagno e verranno da me per ricevere la benedizione alla loro unione, chi non riuscirà a trovarlo, avrà l’opportunità di riprovarci prima della chiusura del Villaggio per l’inverno. Sono poche quelle che rimangono senza compagno, e quelle poche che rimangono sole si dedicano ad altre incombenze che per adesso non posso rivelarti.”
Ora Milly capisce il motivo di quella danza così particolare. Certo a lei le gnome sembrano tutte uguali, ma guardando meglio si notano alcune differenze. Anche gli gnomi sono molto simili e per lei è molto difficile distinguerli gli uni dagli altri.
In un crescendo assordante, la musica finisce, e le gnome rimangono inchinate per alcuni secondi verso il gruppo di giovani gnomi.  Le ragazze sono in cinque, ma i ragazzi che si alzano e prendono per mano una di loro sono solo in tre. Milly pensa che le escluse si sentano rifiutate, ma così non è.
Le coppie appena formate si mettono educatamente in fila e si avvicinano al Gran Cerimoniere.
La prima coppia si inginocchia di fronte a Sapì, abbassa la testa e rimane in attesa. Gli occhi del vecchio gnomo rimangono fissi a scrutare entrambi per alcuni lunghissimi secondi. I due innamorati non si muovono, finchè il Gran Cerimoniere si alza dal suo scranno e, con il suo bastone dorato sfiora la spalla dei due.  Un gran sospiro si leva da tutti gli astanti. La loro unione viene accettata e condivisa da tutti.
La stessa scena si ripete per le altre due coppie e, alla fine, per festeggiare (che strano!!) ricominciano brindisi e balli.
“Ti è piaciuta la nostra cerimonia?”
“Moltissimo, Sapì. Ma cosa sarebbe successo se tu non avessi confermato la loro scelta?”
“Tarì, tu ancora sei molto giovane e non puoi capire. Non è mai successo che venisse respinto una unione. Non sono io che scelgo, nemmeno loro, è l’Amore che sceglie, e quando l’Amore decide niente lo può far desistere.”
Intanto i festeggiamenti ed i balli continuano sulla piazza lastricata dalla ali di farfalle abbandonate dalle danzatrici. Sapì guarda con benevolenza a tanta allegria e beve numerose coppe di succo rosso.
Anche Milly si diverte a guardare quel mondo così piccolo e colorato.
“Allora, Tarì, c’è altro che vuoi sapere?”
“Mi sono chiesta come è la vostra scuola, dove imparate quello che sapete.”
“Ragazza di campagna, noi siamo gnomi, non esseri umani, portiamo dentro di noi buona parte di magia. Quando veniamo al mondo abbiamo già acquisito una porzione del sapere che ci serve, perché ci viene trasmesso dai nostri genitori. Quello che stanno facendo Calù e Malì nella Capanna dei desideri è proprio questo, scelgono come deve essere il loro primo figlio. Eseguono il Rito della Nuova Vita, per dare al loro piccolo, già al momento della nascita, quello che gli servirà per la sua vita. Tenendo presente quello che è utile al nostro villaggio, alla nostra gente, e soprattutto trasmetteranno tanto amore per la natura e per i suoi simili. Poi, i nostri Vecchi Saggi insegneranno quello che serve sapere per mantenere l’armonia nel nostro villaggio. Noi non abbiamo scuole come nel tuo mondo, noi viviamo seguendo le stagioni, in equilibrio con tutto il Creato e custodendo, nella Cripta Sommersa, tutte le nostre tradizioni e regole. Se qualcuno di noi si dovesse smarrire e non rispettasse le regole, verrebbe mandato nella Cripta Sommersa, fino a quando non avesse assimilato quello che non aveva ancora imparato oppure aveva dimenticato.”
Milly è sorpresa da quanto sta apprendendo. Nella sua mente pensava che tutti mondi fossero uguali, non aveva tenuto conto che la Magia si era perduta fra la sua gente, ma gli gnomi l’hanno saputa custodire e addirittura migliorare. Come sarebbe bello portare un po’ di magia anche nel suo mondo attuale!
“Tarì, ti vedo pensierosa, cosa ti passa per la mente?”
“Sto pensando alla magia che possedete, e mi piacerebbe averne un po’ anch’io, la userei per far diventare tutti più buoni.”
“E’ un ottimo proposito, ma la Magia va conquistata non può essere regalata, e poi è necessario crederci.”
“Io credo che voi siate fortunati a vivere così, siete sempre allegri, vi rispettate e nessuno osa comportarsi contro le regole, vorrei anch’io diventare una di voi!”
“Ah! Ragazza di campagna, non ti sei accorta che sei già una di noi? Nessun altro essere umano è mai riuscito a trovarci, non ci ha mai visto né conosciuto, se tu non possedessi un po’ di magia ci potevi riuscire?”
Milly spalanca gli occhi sorpresa. “Io possiedo un po’ di magia? Come è possibile? Sono solo una bambina curiosa.”
Il Gran Cerimoniere si alza dallo Scranno tenendo nella mano il suo bastone dorato. La musica si interrompe e i balli e i canti vengono sospesi. Tutti gli gnomi guardano il loro Sapì non sapendo cosa sta succedendo.
L’allodola dalla cresta argentata si avvicina e il Gran Cerimoniere gli sale sul dorso.  Con il suo volo lento e tranquillo si alza da terra e si ferma davanti al viso sbigottito di Milly.
Gli occhietti dell’uccello sono calmi e cangianti come la sua cresta e Sapì allunga il suo bastone dorato verso la ragazzina.
La punta del bastone sfiora il centro della sua fronte e “Tarì, adottata dagli Gnomi Ballerini, oggi entra ufficialmente a far parte della nostra gente. Giuri di rispettare la natura, gli animali e di insegnare al mondo intero il rispetto verso ciò che ci circonda?”
“Lo giuro.”
Con il suo becco acuminato, l’allodola si strappa una piuma argentata dalla cresta e la dona a Tarì.
“Non dimenticare mai la promessa che hai fatto oggi, o dovremo mandarti nella Cripta Sommersa, ora sei anche tu una gnoma ballerina, custodisci la tua Magia e fa che sia sempre rivolta al bene.”
Il Gran Cerimoniere viene ricondotto al suo Scranno e i canti ed i balli riprendono allegri.
“Ora torna a casa Tarì, la sera si avvicina, riceverai presto notizie da Calù e Malì, noi ti aspettiamo.”
“Grazie Sapì, corro a casa prima che la mamma venga a cercarmi, salutami i miei piccoli amici.”
Saltellando e un po’ correndo, Milly torna verso casa. Ancora non riesce a credere di possedere un po’ di magia, ma se lo dice Sapì deve essere vero, e lei ne è sorpresa e felice.
Entra nella sua cameretta e apre il suo cassetto segreto, posa la piuma argentata insieme alla brocca d’argento, al calice di cristallo, e corre a lavarsi le mani per poi fare merenda.
L’acqua che scende dal rubinetto sembra cantare “bentornata Tarì!”  La magia è già cominciata?


Immagine dal web - diritti e proprietà riservati di Milena Ziletti

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