DOMENICA SETTEMBRINA
Il gran caldo di agosto
si è attenuato. Anche settembre sta volgendo alla fine. Le giornate si sono
accorciate e Milly dovrà ricominciare la scuola. Pensando alla scuola si chiede
come sia l’istruzione nel Villaggio degli Gnomi Ballerini, e quasi quasi…
Il pomeriggio di questa
dolce domenica settembrina l’ha lasciata con niente da fare, perciò, occhiali
da sole, cappellino colorato e via verso il Tronco dell’albero abbattuto.
Oggi è domenica e
sicuramente gli gnomi faranno festa ballando e cantando, e Calù e Malì potranno
passare insieme a lei un po’ di tempo. Anche se non se ne può parlare, la
gravidanza di Malì sarà ormai avanzata e il ballo essere un po’ faticoso, così,
magari, Milly può sperare di passare un paio d’ore con i suoi piccoli amici in
tranquillità.
Ora che la stagione
estiva sta finendo, anche i colori dei bordi del sentiero sono cambiati. I
fiori sono ancora gialli ma di grosse dimensioni, dove è rimasta un pozza
d’acqua i non ti scordar di me sono sopravvissuti alla calura, e il frutto del
sambuco sembra vigna di uva matura. Giallo intenso, azzurro cielo e grappoli
viola scuro in mezzo al verde dell’erba selvatica fanno sembrare l’arcobaleno
privo di poesia. I suoi passi veloci la portano in fretta verso il Tronco
scheggiato.
La musica, che ormai sa
riconoscere, l’avvisa ancora da lontano che non si era sbagliata: gli Gnomi
Ballerini stanno festeggiando la domenica nel modo che a loro piace di più.
Il guardiano ormai la
riconosce, e con un grugnito poco accogliente, la fa passare. Milly è sempre
troppo grossa per quei piccoli gnomi, e non tutti gradiscono stare alla sua
ombra, si sentono in imbarazzo.
Il villaggio è
addobbato con grappoli di frutti di sambuco, con pampini di vite e le “ragazze”
portano nei capelli mazzolini azzurri di non ti scordar. Come al solito sono
tutti allegri, ballano, cantano e ci sono tavolate di cibo che anche a Milly
fanno venire l’acquolina.
La ragazzina si siede
vicino al Tronco scheggiato e rimane ad ammirare quel villaggio variopinto che
segue i colori delle stagioni, ed ogni volta che lo rivede non è mai uguale
alla volta precedente.
Ormai tutti si sono
accorti della sua presenza e alzano verso di lei calici colmi di succo rosso
brindando alla sua salute. Milly cerca
con lo sguardo i suoi piccoli amici ma non li vede.
Si avvicina uno Gnomo
Anziano, ha una barba lunga e bionda, due occhietti furbetti e un gran sorriso.
“Ciao, Ragazza di
campagna, non ti aspettavamo oggi. Come mai sei venuta a trovarci?”
“Avevo nostalgia della
vostra allegria, dei vostri balli e della vostra musica e, soprattutto, avevo
tanto desiderio di rivedere Calù e Malì. A proposito, dove sono?”
“Ti ringraziamo di
portarci sempre nel tuo cuore, e sei la benvenuta fra di noi, ma oggi,
purtroppo, Calù e Malì non ci sono. Tu
non puoi saperlo, ma in questa fase della loro vita devono passare un periodo
di tempo nella Capanna dei Desideri, in meditazione e preghiera, affinchè
quello che loro desiderano possa avverarsi.”
La delusione sul volto
di Milly è molto evidente. Aveva sperato di rivedere i suoi piccoli amici ed
ora non sa cosa fare.
“Perché non rimani con
noi per un po’? Mancano ancora alcune ore all’imbrunire e noi continueremo la
festa fino a quando il buio non ci invaderà.”
Milly si sistema meglio
la gonna e rimane loro ospite.
Ora, nel centro della
piazza iniziano a danzare un gruppo di gnome vestite con ali di farfalla. Hanno
movimenti sinuosi, leggiadri che sembrano parlare. La musica che le accompagna
è diversa dalla solita, e Milly si chiede a cosa stia assistendo.
Lo Gnomo Anziano le si
avvicina con un largo sorriso. “Tarì, il Gran Cerimoniere ti gratifica di un
grande dono, puoi avvicinarti al suo scranno, ti ha invitata. E’ un grande
onore, comportati bene, e potrai rivolgergli tutte le domande che vuoi.”
Milly si sposta di
pochi centimetri e si mette di fianco allo Scranno del Vecchio Sapere.
“Benvenuta, Tarì, so
che sei delusa di non trovare i tuoi piccoli amici, ma ci siamo noi a farti
compagnia.”
“Grazie Gran
Cerimoniere, sono felice della vostra accoglienza.”
“Chiamami Sapì, che
nella nostra lingua significa “protettore delle regole”, c’è un motivo
particolare che ti ha portata qui proprio oggi?”
“Bè, veramente mi sono
fatta alcune domande sui vostri usi e costumi e pensavo che, magari, potevo
avere delle risposte.”
“Sai a cosa stai
assistendo in questo momento? Le ragazze
avvolte da ali di farfalla stanno danzando la loro prima “danza della vita”.
Alcune di loro, a musica finita troveranno il proprio compagno e verranno da me
per ricevere la benedizione alla loro unione, chi non riuscirà a trovarlo, avrà
l’opportunità di riprovarci prima della chiusura del Villaggio per l’inverno.
Sono poche quelle che rimangono senza compagno, e quelle poche che rimangono
sole si dedicano ad altre incombenze che per adesso non posso rivelarti.”
Ora Milly capisce il
motivo di quella danza così particolare. Certo a lei le gnome sembrano tutte
uguali, ma guardando meglio si notano alcune differenze. Anche gli gnomi sono
molto simili e per lei è molto difficile distinguerli gli uni dagli altri.
In un crescendo
assordante, la musica finisce, e le gnome rimangono inchinate per alcuni
secondi verso il gruppo di giovani gnomi.
Le ragazze sono in cinque, ma i ragazzi che si alzano e prendono per
mano una di loro sono solo in tre. Milly pensa che le escluse si sentano
rifiutate, ma così non è.
Le coppie appena
formate si mettono educatamente in fila e si avvicinano al Gran Cerimoniere.
La prima coppia si
inginocchia di fronte a Sapì, abbassa la testa e rimane in attesa. Gli occhi del
vecchio gnomo rimangono fissi a scrutare entrambi per alcuni lunghissimi
secondi. I due innamorati non si muovono, finchè il Gran Cerimoniere si alza
dal suo scranno e, con il suo bastone dorato sfiora la spalla dei due. Un gran sospiro si leva da tutti gli astanti.
La loro unione viene accettata e condivisa da tutti.
La stessa scena si
ripete per le altre due coppie e, alla fine, per festeggiare (che strano!!)
ricominciano brindisi e balli.
“Ti è piaciuta la
nostra cerimonia?”
“Moltissimo, Sapì. Ma
cosa sarebbe successo se tu non avessi confermato la loro scelta?”
“Tarì, tu ancora sei
molto giovane e non puoi capire. Non è mai successo che venisse respinto una
unione. Non sono io che scelgo, nemmeno loro, è l’Amore che sceglie, e quando
l’Amore decide niente lo può far desistere.”
Intanto i
festeggiamenti ed i balli continuano sulla piazza lastricata dalla ali di
farfalle abbandonate dalle danzatrici. Sapì guarda con benevolenza a tanta
allegria e beve numerose coppe di succo rosso.
Anche Milly si diverte
a guardare quel mondo così piccolo e colorato.
“Allora, Tarì, c’è
altro che vuoi sapere?”
“Mi sono chiesta come è
la vostra scuola, dove imparate quello che sapete.”
“Ragazza di campagna,
noi siamo gnomi, non esseri umani, portiamo dentro di noi buona parte di magia.
Quando veniamo al mondo abbiamo già acquisito una porzione del sapere che ci
serve, perché ci viene trasmesso dai nostri genitori. Quello che stanno facendo
Calù e Malì nella Capanna dei desideri è proprio questo, scelgono come deve
essere il loro primo figlio. Eseguono il Rito della Nuova Vita, per dare al
loro piccolo, già al momento della nascita, quello che gli servirà per la sua
vita. Tenendo presente quello che è utile al nostro villaggio, alla nostra
gente, e soprattutto trasmetteranno tanto amore per la natura e per i suoi
simili. Poi, i nostri Vecchi Saggi insegneranno quello che serve sapere per
mantenere l’armonia nel nostro villaggio. Noi non abbiamo scuole come nel tuo
mondo, noi viviamo seguendo le stagioni, in equilibrio con tutto il Creato e
custodendo, nella Cripta Sommersa, tutte le nostre tradizioni e regole. Se
qualcuno di noi si dovesse smarrire e non rispettasse le regole, verrebbe
mandato nella Cripta Sommersa, fino a quando non avesse assimilato quello che
non aveva ancora imparato oppure aveva dimenticato.”
Milly è sorpresa da
quanto sta apprendendo. Nella sua mente pensava che tutti mondi fossero uguali,
non aveva tenuto conto che la Magia si era perduta fra la sua gente, ma gli gnomi
l’hanno saputa custodire e addirittura migliorare. Come sarebbe bello portare
un po’ di magia anche nel suo mondo attuale!
“Tarì, ti vedo
pensierosa, cosa ti passa per la mente?”
“Sto pensando alla
magia che possedete, e mi piacerebbe averne un po’ anch’io, la userei per far
diventare tutti più buoni.”
“E’ un ottimo
proposito, ma la Magia va conquistata non può essere regalata, e poi è
necessario crederci.”
“Io credo che voi siate
fortunati a vivere così, siete sempre allegri, vi rispettate e nessuno osa
comportarsi contro le regole, vorrei anch’io diventare una di voi!”
“Ah! Ragazza di
campagna, non ti sei accorta che sei già una di noi? Nessun altro essere umano
è mai riuscito a trovarci, non ci ha mai visto né conosciuto, se tu non
possedessi un po’ di magia ci potevi riuscire?”
Milly spalanca gli
occhi sorpresa. “Io possiedo un po’ di magia? Come è possibile? Sono solo una
bambina curiosa.”
Il Gran Cerimoniere si
alza dallo Scranno tenendo nella mano il suo bastone dorato. La musica si
interrompe e i balli e i canti vengono sospesi. Tutti gli gnomi guardano il
loro Sapì non sapendo cosa sta succedendo.
L’allodola dalla cresta
argentata si avvicina e il Gran Cerimoniere gli sale sul dorso. Con il suo volo lento e tranquillo si alza da
terra e si ferma davanti al viso sbigottito di Milly.
Gli occhietti
dell’uccello sono calmi e cangianti come la sua cresta e Sapì allunga il suo
bastone dorato verso la ragazzina.
La punta del bastone
sfiora il centro della sua fronte e “Tarì, adottata dagli Gnomi Ballerini, oggi
entra ufficialmente a far parte della nostra gente. Giuri di rispettare la
natura, gli animali e di insegnare al mondo intero il rispetto verso ciò che ci
circonda?”
“Lo giuro.”
Con il suo becco
acuminato, l’allodola si strappa una piuma argentata dalla cresta e la dona a
Tarì.
“Non dimenticare mai la
promessa che hai fatto oggi, o dovremo mandarti nella Cripta Sommersa, ora sei
anche tu una gnoma ballerina, custodisci la tua Magia e fa che sia sempre
rivolta al bene.”
Il Gran Cerimoniere
viene ricondotto al suo Scranno e i canti ed i balli riprendono allegri.
“Ora torna a casa Tarì,
la sera si avvicina, riceverai presto notizie da Calù e Malì, noi ti
aspettiamo.”
“Grazie Sapì, corro a
casa prima che la mamma venga a cercarmi, salutami i miei piccoli amici.”
Saltellando e un po’
correndo, Milly torna verso casa. Ancora non riesce a credere di possedere un
po’ di magia, ma se lo dice Sapì deve essere vero, e lei ne è sorpresa e
felice.
Entra nella sua
cameretta e apre il suo cassetto segreto, posa la piuma argentata insieme alla
brocca d’argento, al calice di cristallo, e corre a lavarsi le mani per poi
fare merenda.
L’acqua che scende dal
rubinetto sembra cantare “bentornata Tarì!”
La magia è già cominciata?
Immagine dal web - diritti e proprietà riservati di Milena Ziletti
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