sabato 17 novembre 2018

MILLY E GLI GNOMI BALLERINI


E DI NUOVO E’ PRIMAVERA



Da alcune settimane ha smesso di nevicare. In giardino ci sono pozzanghere di acqua sporca. Milly guarda dalla finestra e si accorge che la luce è cambiata.
Il grigiore invernale è passato, la nebbia è svanita e, pettirossi temerari volano nel cielo sfidando il fresco del mattino.
E’ stato un inverno divertente. C’è stata tanta neve, proprio come avevano previsto gli gnomi, e in paese, sia i grandi che i bambini, hanno scolpito nella neve e nel ghiaccio tante figure divertenti, pupazzi e pupazze di ogni dimensione, ma ora si sono sciolti e la primavera si preannuncia con i suoi primi colori.
Milly ha tolto dal cassetto segreto i suoi magici oggetti, i regali che gli Gnomi Ballerini le hanno fatto l’anno scorso.
Oggi è il primo giorno di sole e le viole sono fiorite con discrezione.
Un pettirosso che disegna grandi cerchi nel cielo richiama la sua attenzione e lo segue con il naso all’insù. Un nastro lilla è legato ad una zampetta e viene a posarsi sulla sua finestra.
Con mani tremanti e con tanta emozione slega il piccolo nastro che tiene legato un foglietto: “Tarì, noi siamo ritornati, ti aspettiamo.”
Non vede l’ora che arrivi il pomeriggio per scappare sul sentiero di campagna.
Che emozione ritornare dopo tanto tempo! Le viole selvatiche stanno fiorendo e timide farfalle bianche volano nell’aria appena tiepida.
Il Custode del villaggio l’accoglie come al solito “Sei diventata ancora più grossa di quanto ricordassi, corri Tarì, sei attesa al villaggio.”
La piazza è stata ripulita e il Tronco scheggiato è ancora umido di muschio. Milly si affretta, perché non vede l’ora di ritrovare tutti i suoi piccoli amici. Si mette al suo posto e guarda il fermento di quei piccoli esserini che si stanno dando da fare con i preparativi.
Il gran Cerimoniere è compostamente seduto sul suo Scranno e con un cenno del suo bastone dorato invita Milly ad avvicinarsi.
“Bentornata, ragazza di campagna, come hai passato l’inverno?”
“E’ stato un bianco e freddissimo inverno, e mi siete mancati. Ho messo spesso nei capelli il fiocco che mi avete donato, e la sera, mi addormentavo con la vostra musica in sottofondo.”
Sapì sorride compiaciuto e la invita a sedersi accanto a lui.
“Oggi è il giorno della Festa dell’Accoglienza. Abbiamo ben dodici piccoli gnomi che sono nati nell’inverno scorso, e c’è anche il figlioletto di Calù e Malì, oggi sei loro ospite speciale.”
“Sono emozionata Sapì, e anche molto orgogliosa di essere qui.”
La piazza è tutta bianca. Sottili e delicati petali di rosa bianca profumata, essiccati durante l’inverno, vengono posti proprio nel centro e formano un grande cerchio.
Gli gnomi musicisti iniziano a suonare una musica cadenzata e fluttuante, sembra di vedere sottili veli di vapore caldo avvolgere i petali bianchi.
I nuovi genitori arrivano davanti al Gran Cerimoniere e presentano il loro piccino. Sapì lì osserva, uno per uno e recita una preghiera di buon auspicio, sfiora il capo dei piccoli con il suo bastone dorato e poi, vengono accomodati nel petalo di rosa.
Ogni petalo si racchiude sul piccolo gnomo e lo riscalda e lo avvolge con il suo profumo.
“Tarì, ora tocca a te.”
Milly non sa proprio cosa fare.
“Usa la tua magia, ragazza di campagna, credici. Tocca a te.”
Tarì chiude gli occhi e si concentra. Tutto ad un tratto si ritrova in piedi proprio al centro del cerchio dei petali bianchi.
Un bastone argentato è spuntato come per magia fra le sue piccole mani. Si avvicina ai petali di rosa che si schiudono al suo avvicinarsi mostrando piccoli gnomi con gli occhi ancora chiusi. La sua meraviglia è grande ma ora sa cosa deve fare.
Si avvicina al primo piccolo e lo guarda con amore, poi scuote il bastone argentato sopra la sua testolina e una cascata di minuscole stelle sfavillanti scendono a ricoprire di una luce brillante il piccolo gnomo che apre gli occhietti e sorride al nuovo mondo. Uno per uno fino a quando arriva al bimbo dei suoi piccoli amici. Si sofferma ad osservare quel visino incantato nel sonno e un sospiro di puro amore le esce dal petto, scuote il bastone argentato e la luce avvolge il piccolo Omì che apre i suoi occhietti vispi e conosce la sua “preziosa amica”!
Ora, i genitori si avvicinano ai loro piccoli e raccolgono fra le mani una parte di quelle stelle sfavillanti e le ripongono in una piccola sacca con inciso il nome del piccolo. Serviranno quanto cresceranno ed avranno bisogno di un po’ di magia per diventare migliori, per diventare dei veri Gnomi Ballerini rispettosi della natura e di tutto ciò che li circonda.
Il Gran Cerimoniere scende dallo scranno e agita il suo bastone dorato. Una cascata illuminata e dorata si mescola a quella argentata. Si sofferma a raccogliere una manciata di quelle stelle d’oro e d’argento e le mette in una sacca con la scritta “Tarì”.
I musicisti ricominciano a suonare e i piccoli vengono ripresi dai loro genitori. La piazza si prepara per i balli e tavolate di squisite vivande sono preparata all’istante. Numerose caraffe di succo rosso cominciano ad essere svuotate e l’allegria e la gioia colora quel piccolo popolo.
Calù e Malì si avvicinano a Milly con il loro piccolo fra le braccia. “Sei stata grande, Tarì. E’ stata la più bella “Festa dell’Accoglienza” che ci sia mai stata fino ad oggi. Omì è felice che tu sia la sua “preziosa amica” e ci sarà sempre fra di voi un legame particolare: non potrete mai dimenticarvi del vostro primo incontro. Guardalo, non è meraviglioso?”
Milly guarda quella famigliola felice e rimane incantata a guardare quel popolo così fiero e felice che in pochi conoscono.
“Tarì, noi non ci scorderemo mai di te, sei stata una dolce e bellissima eccezione per il nostro villaggio, ma temo sia arrivato il momento dei grandi saluti. Va dal Gran Cerimoniere, tocca a lui parlare per ultimo con te.  Ricordati di noi, ora anche tu sei parte del nostro Popolo.”
Milly non capisce cosa sta succedendo e va dal Gran Cerimoniere con l’ansia nel cuore.
“Siediti, ragazza di campagna, ti devo parlare. La magia che ci ha fatto incontrare termina oggi. Nessuno del mio popolo avrebbe mai immaginato di essere scoperto da un essere umano. Ma poi ti abbiamo conosciuta e abbiamo capito quanto è grande l’Amore che porti nel cuore. Per questo abbiamo deciso di farti conoscere le nostre usanze e il nostro modo di vivere, ma ora dobbiamo ritornare nel nostro Cerchio Segreto, e lì, nemmeno tu puoi arrivarci. Ti abbiamo preparato un regalo.”
Milly avrebbe voglia di mettersi a piangere, non vuole abbandonare i suoi amici, ma deve rispettare i loro sentimenti.
Calù e Malì le porgono il petalo di rosa bianca che ha avvolto il piccolo Omì. Il merlo intona il suo canto melodioso e le gnome del villaggio le porgono un fazzoletto colorato per i capelli. Gli gnomi, che sono di carattere schivo con gli estranei, iniziano una danza studiata apposta per lei durante l’inverno e brocche di succo rosso si levano in brindisi per lei.
Dopo il ballo e i brindisi tutti si fermano in attesa.
Il Gran Cerimoniere prende la sacca con la scritta “Tarì” che ha riempito di stelle scintillanti d’oro e d’argento, e gliela dona.
“Tarì, questo è il dono più grande che noi possiamo farti. Usa questa polvere scintillante ogni volta che ti servirà, è una polvere magica e capirai da sola quando usarla. Portaci nel cuore e ricordati che ci hai promesso di amare la natura e il mondo intero. Ora devi andare con la nostra benedizione.”
Il guardiano del villaggio l’accompagna fino al limitare del sentiero e negli occhi socchiusi piccole lacrime brillano da sotto le palpebre. “Tarì, non è il vento che mi fa piangere, ma il sapere che non ti rivedrò. Ho anch’io un regalo per te, le chiavi magiche del nostro villaggio, usale per chiudere e aprire il tuo cuore solo a chi lo merita, loro sapranno quando aiutarti. Ora corri prima che i folletti dispettosi escano dall’incantesimo che li tiene prigionieri. Corri a casa e non voltarti.”
E così, in una dolce giornata di primavera, come tutto è cominciato, tutto finisce.
Sono passate tante primavere da allora, Milly è cresciuta, si è sposata e alla sua prima bambina ha promesso una passeggiata su quel sentiero di campagna che molte volte l’ha vista ritornare con la speranza di rivedere i suoi piccoli amici, ma non è mai più successo. Oggi è seduta con la sua bambina su un ceppo scheggiato, porta nei capelli un fiocco colorato e prende dalla borsa una piccola sacca con la scritta “Tarì”.
Prende un po’ di polvere magica, la sparge tutt’intorno, e inizia a raccontare alla sua bambina “C’era una volta un piccolo villaggio di gnomi ballerini…”  E mentre piccoli e furtivi movimenti si percepiscono all’intorno, comincia a raccontarle la sua storia.

immagine dal web - diritti e proprietà riservati di Milena Ziletti

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