E DI NUOVO E’ PRIMAVERA
Da alcune settimane ha
smesso di nevicare. In giardino ci sono pozzanghere di acqua sporca. Milly
guarda dalla finestra e si accorge che la luce è cambiata.
Il grigiore invernale è
passato, la nebbia è svanita e, pettirossi temerari volano nel cielo sfidando
il fresco del mattino.
E’ stato un inverno
divertente. C’è stata tanta neve, proprio come avevano previsto gli gnomi, e in
paese, sia i grandi che i bambini, hanno scolpito nella neve e nel ghiaccio
tante figure divertenti, pupazzi e pupazze di ogni dimensione, ma ora si sono
sciolti e la primavera si preannuncia con i suoi primi colori.
Milly ha tolto dal
cassetto segreto i suoi magici oggetti, i regali che gli Gnomi Ballerini le
hanno fatto l’anno scorso.
Oggi è il primo giorno
di sole e le viole sono fiorite con discrezione.
Un pettirosso che
disegna grandi cerchi nel cielo richiama la sua attenzione e lo segue con il
naso all’insù. Un nastro lilla è legato ad una zampetta e viene a posarsi sulla
sua finestra.
Con mani tremanti e con
tanta emozione slega il piccolo nastro che tiene legato un foglietto: “Tarì,
noi siamo ritornati, ti aspettiamo.”
Non vede l’ora che
arrivi il pomeriggio per scappare sul sentiero di campagna.
Che emozione ritornare
dopo tanto tempo! Le viole selvatiche stanno fiorendo e timide farfalle bianche
volano nell’aria appena tiepida.
Il Custode del
villaggio l’accoglie come al solito “Sei diventata ancora più grossa di quanto
ricordassi, corri Tarì, sei attesa al villaggio.”
La piazza è stata ripulita
e il Tronco scheggiato è ancora umido di muschio. Milly si affretta, perché non
vede l’ora di ritrovare tutti i suoi piccoli amici. Si mette al suo posto e
guarda il fermento di quei piccoli esserini che si stanno dando da fare con i
preparativi.
Il gran Cerimoniere è
compostamente seduto sul suo Scranno e con un cenno del suo bastone dorato
invita Milly ad avvicinarsi.
“Bentornata, ragazza di
campagna, come hai passato l’inverno?”
“E’ stato un bianco e
freddissimo inverno, e mi siete mancati. Ho messo spesso nei capelli il fiocco
che mi avete donato, e la sera, mi addormentavo con la vostra musica in
sottofondo.”
Sapì sorride
compiaciuto e la invita a sedersi accanto a lui.
“Oggi è il giorno della
Festa dell’Accoglienza. Abbiamo ben dodici piccoli gnomi che sono nati
nell’inverno scorso, e c’è anche il figlioletto di Calù e Malì, oggi sei loro
ospite speciale.”
“Sono emozionata Sapì,
e anche molto orgogliosa di essere qui.”
La piazza è tutta
bianca. Sottili e delicati petali di rosa bianca profumata, essiccati durante
l’inverno, vengono posti proprio nel centro e formano un grande cerchio.
Gli gnomi musicisti
iniziano a suonare una musica cadenzata e fluttuante, sembra di vedere sottili
veli di vapore caldo avvolgere i petali bianchi.
I nuovi genitori
arrivano davanti al Gran Cerimoniere e presentano il loro piccino. Sapì lì
osserva, uno per uno e recita una preghiera di buon auspicio, sfiora il capo
dei piccoli con il suo bastone dorato e poi, vengono accomodati nel petalo di
rosa.
Ogni petalo si
racchiude sul piccolo gnomo e lo riscalda e lo avvolge con il suo profumo.
“Tarì, ora tocca a te.”
Milly non sa proprio
cosa fare.
“Usa la tua magia,
ragazza di campagna, credici. Tocca a te.”
Tarì chiude gli occhi e
si concentra. Tutto ad un tratto si ritrova in piedi proprio al centro del
cerchio dei petali bianchi.
Un bastone argentato è
spuntato come per magia fra le sue piccole mani. Si avvicina ai petali di rosa
che si schiudono al suo avvicinarsi mostrando piccoli gnomi con gli occhi ancora
chiusi. La sua meraviglia è grande ma ora sa cosa deve fare.
Si avvicina al primo
piccolo e lo guarda con amore, poi scuote il bastone argentato sopra la sua
testolina e una cascata di minuscole stelle sfavillanti scendono a ricoprire di
una luce brillante il piccolo gnomo che apre gli occhietti e sorride al nuovo
mondo. Uno per uno fino a quando arriva al bimbo dei suoi piccoli amici. Si
sofferma ad osservare quel visino incantato nel sonno e un sospiro di puro
amore le esce dal petto, scuote il bastone argentato e la luce avvolge il
piccolo Omì che apre i suoi occhietti vispi e conosce la sua “preziosa amica”!
Ora, i genitori si
avvicinano ai loro piccoli e raccolgono fra le mani una parte di quelle stelle
sfavillanti e le ripongono in una piccola sacca con inciso il nome del piccolo.
Serviranno quanto cresceranno ed avranno bisogno di un po’ di magia per
diventare migliori, per diventare dei veri Gnomi Ballerini rispettosi della
natura e di tutto ciò che li circonda.
Il Gran Cerimoniere
scende dallo scranno e agita il suo bastone dorato. Una cascata illuminata e
dorata si mescola a quella argentata. Si sofferma a raccogliere una manciata di
quelle stelle d’oro e d’argento e le mette in una sacca con la scritta “Tarì”.
I musicisti
ricominciano a suonare e i piccoli vengono ripresi dai loro genitori. La piazza
si prepara per i balli e tavolate di squisite vivande sono preparata
all’istante. Numerose caraffe di succo rosso cominciano ad essere svuotate e
l’allegria e la gioia colora quel piccolo popolo.
Calù e Malì si
avvicinano a Milly con il loro piccolo fra le braccia. “Sei stata grande, Tarì.
E’ stata la più bella “Festa dell’Accoglienza” che ci sia mai stata fino ad
oggi. Omì è felice che tu sia la sua “preziosa amica” e ci sarà sempre fra di
voi un legame particolare: non potrete mai dimenticarvi del vostro primo
incontro. Guardalo, non è meraviglioso?”
Milly guarda quella
famigliola felice e rimane incantata a guardare quel popolo così fiero e felice
che in pochi conoscono.
“Tarì, noi non ci
scorderemo mai di te, sei stata una dolce e bellissima eccezione per il nostro
villaggio, ma temo sia arrivato il momento dei grandi saluti. Va dal Gran
Cerimoniere, tocca a lui parlare per ultimo con te. Ricordati di noi, ora anche tu sei parte del
nostro Popolo.”
Milly non capisce cosa
sta succedendo e va dal Gran Cerimoniere con l’ansia nel cuore.
“Siediti, ragazza di
campagna, ti devo parlare. La magia che ci ha fatto incontrare termina oggi.
Nessuno del mio popolo avrebbe mai immaginato di essere scoperto da un essere
umano. Ma poi ti abbiamo conosciuta e abbiamo capito quanto è grande l’Amore
che porti nel cuore. Per questo abbiamo deciso di farti conoscere le nostre
usanze e il nostro modo di vivere, ma ora dobbiamo ritornare nel nostro Cerchio
Segreto, e lì, nemmeno tu puoi arrivarci. Ti abbiamo preparato un regalo.”
Milly avrebbe voglia di
mettersi a piangere, non vuole abbandonare i suoi amici, ma deve rispettare i
loro sentimenti.
Calù e Malì le porgono
il petalo di rosa bianca che ha avvolto il piccolo Omì. Il merlo intona il suo
canto melodioso e le gnome del villaggio le porgono un fazzoletto colorato per
i capelli. Gli gnomi, che sono di carattere schivo con gli estranei, iniziano
una danza studiata apposta per lei durante l’inverno e brocche di succo rosso
si levano in brindisi per lei.
Dopo il ballo e i
brindisi tutti si fermano in attesa.
Il Gran Cerimoniere
prende la sacca con la scritta “Tarì” che ha riempito di stelle scintillanti
d’oro e d’argento, e gliela dona.
“Tarì, questo è il dono
più grande che noi possiamo farti. Usa questa polvere scintillante ogni volta
che ti servirà, è una polvere magica e capirai da sola quando usarla. Portaci
nel cuore e ricordati che ci hai promesso di amare la natura e il mondo intero.
Ora devi andare con la nostra benedizione.”
Il guardiano del
villaggio l’accompagna fino al limitare del sentiero e negli occhi socchiusi
piccole lacrime brillano da sotto le palpebre. “Tarì, non è il vento che mi fa
piangere, ma il sapere che non ti rivedrò. Ho anch’io un regalo per te, le
chiavi magiche del nostro villaggio, usale per chiudere e aprire il tuo cuore
solo a chi lo merita, loro sapranno quando aiutarti. Ora corri prima che i
folletti dispettosi escano dall’incantesimo che li tiene prigionieri. Corri a
casa e non voltarti.”
E così, in una dolce
giornata di primavera, come tutto è cominciato, tutto finisce.
Sono passate tante
primavere da allora, Milly è cresciuta, si è sposata e alla sua prima bambina
ha promesso una passeggiata su quel sentiero di campagna che molte volte l’ha
vista ritornare con la speranza di rivedere i suoi piccoli amici, ma non è mai
più successo. Oggi è seduta con la sua bambina su un ceppo scheggiato, porta
nei capelli un fiocco colorato e prende dalla borsa una piccola sacca con la
scritta “Tarì”.
Prende un po’ di
polvere magica, la sparge tutt’intorno, e inizia a raccontare alla sua bambina
“C’era una volta un piccolo villaggio di gnomi ballerini…” E mentre piccoli e furtivi movimenti si
percepiscono all’intorno, comincia a raccontarle la sua storia.
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