BALLATA D’INVERNO
La scuola è iniziata
già da parecchio e Milly oggi è stanca dei compiti. “Ah, come sarebbe stato
bello nascere con la conoscenza come succede agli gnomi!” Sono passati quasi
due mesi da quando è stata a trovarli, ma non è passato giorno che non abbia
pensato ai suoi piccoli amici. Quest’anno la nebbia è più fitta del solito, e
il freddo è cominciato in anticipo. Si affaccia alla finestra e, con sorpresa,
vede un biglietto lilla posato sul davanzale. Con mani frenetiche lo apre
veloce: “Tarì, ti aspettiamo”.
Non indugia nemmeno un
istante: giacca pesante, cuffia e guanti di lana e corre veloce verso il
sentiero di campagna.
Saltella per scaldarsi
i piedi gelati, il nasino sembra un bottone rosso ciliegia e si guarda intorno
canticchiando. Soli pochi fiori gialli e sfioriti hanno resistito sui bordi del
sentiero. L’erba ha perso il colore smeraldo e alcune ortiche rimangono intatte
in attesa di terminare, anche loro, a testa in giù.
Un velo di nebbia
avvolge il paesaggio, tutto sembra immerso in un fumo argentato e degli alberi
più alti si fatica a vederne la punta. Che strana sensazione di silenzio! Il
rumore dell’acqua del fiume che scorre sembra una canzone al bel tempo passato
e, anche il Tronco scheggiato è ricoperto da macchie di muschio.
Il Guardiano del
villaggio è più scontroso del solito “Tarì! Ma quanto tempo ci hai messo ad
arrivare, sono quasi congelato nell’attesa, andiamo, sei attesa al villaggio.”
Il Gran Cerimoniere è
seduto sul suo Scranno e la piazza è completamente spoglia. Che differenza
dall’ultima volta che l’ha vista! Nessun colore ad abbellirla e sul palco pochi
strumenti per la musica.
“Bentornata, Ragazza di
campagna, sei arrivata appena in tempo. Oggi è l’ultimo giorno della nostra
permanenza in questo posto, da domani ci trasferiamo al riparo, dove nemmeno tu
potresti trovarci. Prevediamo un inverno freddo e nevoso, perciò abbiamo
raccolto le nostre cose e domani partiremo.”
Milly allunga lo
sguardo, spera ardentemente di rivedere Calù e Malì prima che se ne vadano.
Sapì si avvede del suo
sguardo e la rassicura. “Tranquilla Tarì, tutto il villaggio è presente alla
Ballata d’Inverno, abbi un po’ di pazienza.”
Calici di succo rosso
bollente cominciano a rallegrare gli gnomi suonatori. E’ vero che non ci sono
fiori o petali colorati, ma l’abbigliamento di tutti gli gnomi è talmente
variopinto che sembra di essere ritornati in primavera.
La musica comincia ad
espandersi e una lenta processione multicolore comincia ad affollare la piazza
spoglia. Ogni gnomo indossa una cuffia colorata e tiene per mano la sua gnoma
che ha sulla testa un fazzoletto di mille colori. Ci sono proprio tutti e Milly
vede anche Calù e Malì che si tengono per mano.
Il Gran Cerimoniere
aspetta che tutti siano arrivati e poi batte tre volte il suo bastone dorato.
La musica, che sembra
una dolce ninna nanna si diffonde nella piazza. Gli gnomi cominciano a danzare
intorno alla loro compagna. E’ una strana danza, più lenta e tranquilla di
quelle che fanno di solito. I movimenti sono dolci, flessuosi, armoniosi e non ti
aspetteresti una delicatezza così profonda da un popolo così
scoppiettante. Circondati da un sottile
velo di nebbia sembra di assistere ad una scena evanescente e, per alcuni
minuti, Milly rimane incantata a guardare quello spettacolo inatteso.
Mentre la musica
sommessamente si placa, tutte le coppie si sdraiano per terra, accarezzano il
terreno, soffiano il loro alito caldo e, come per magia, il sole fa capolino
sul quel minuscolo villaggio festoso.
Il silenzio è totale,
la nebbia si è alzata e uno spicchio di sole sbiadito riscalda il Tronco
dell’albero abbattuto, investendo in pieno il Gran Cerimoniere che sembra un
Dio della luce.
Tre colpi sul terreno
col suo bastone dorato e la piazza si rianima.
Coppe giganti di succo
rosso bollente passano di mano in mano, la musica riprende il suo ritmo festoso
e Calù e Malì vanno felici incontro a Milly.
“Ciao, ragazza di
campagna, finalmente ci rivediamo.”
“Ciao, piccoli amici, è
così bello essere qui con voi! Che cos’era quello strano ballo?”
“E’ la nostra Ballata
d’Inverno, dedicata alla Madre Terra Universale. Noi ne calpestiamo solo un
piccolo spicchio e, accarezzandolo e scaldandolo con il nostro soffio la
culliamo nel sonno invernale. Insieme a tutti gli altri gnomi della terra
eseguiamo questo rito, così che possa dormire tranquilla il sonno invernale e
risvegliarsi a Primavera riportandoci frutti, fiori e colori. Tutti quelli che
la calpestano dovrebbero farlo, è il nostro modo per ringraziarla di tutto.”
“E dove andrete?”
“In un posto più
riparato, dove il freddo e il gelo non si sentano così tanto. E dove nascerà
Omì, il nostro bambino, che tu conoscerai la prossima primavera, quando
ritorneremo in questo villaggio. Non temere, riceverai nostre notizie, e ti
vogliamo alla festa dell’Accoglienza.”
“Di che si tratta?”
“E’ la festa che viene
fatta in primavera per accogliere tutti i piccoli gnomi nati in inverno, non ci
sarà solo il nostro, ma anche gli altri, vedrai che festa!!!”
“Fa molto freddo, Tarì,
non puoi rimanere a lungo e noi dobbiamo finire di preparare le nostre cose, va
da Sapì, ti vuole parlare. Ora noi ti salutiamo e, non dimenticare, la
Primavera torna presto.”
Il Gran Cerimoniere è
ancora seduto sullo Scranno e osserva gli ultimi preparativi per la partenza.
Ad un suo cenno, dieci gnomi corpulenti si avvicinano portando un “enorme”
fiocco colorato.
“Tarì, questo è per te.
E’ un ferma capelli e… è magico!”
Milly sgrana gli occhi
e prende in mano quel fiocco di mille colori.
“Di quale magia parli,
Sapì?”
“Ogni volta che lo metterai
nei capelli sentirai la nostra musica e noi sapremo che stai pensando a noi.
Brinderemo per te e parleremo col soffio del vento perché porti lontano da te
ogni cosa cattiva. Potrai affidare alla luna le tue richieste e noi, faremo di
tutto per poterti accontentare. Ma tu, piccola ragazza di campagna, dovrai ricordarti
del tuo giuramento e rispettare la natura, gli animali e dovrai insegnare il
rispetto a tutti quelli che potrai, solo così noi potremo seguirti con la
nostra magia.”
“Te lo prometto, Sapì;
te lo prometto!”
“Ora bevi con noi una
caraffa di succo rosso bollente, e poi torna a casa, Tarì, stanotte cadrà la
prima neve e noi dobbiamo partire in fretta.”
Tutta la piazza è un
brulicare di gnomi che brindano con Milly. Alcune lacrime di commozione
spuntano negli occhi della ragazzina, sa che non li rivedrà per alcuni mesi e a
lei l’inverno non è mai piaciuto.
“Ciao piccoli amici,
avvisatemi subito quando tornate, mi mancherete.”
La nebbia sembra farsi
più fitta e il Guardiano scorbutico la ferma un istante. “Tarì, non passare dal
sentiero scosceso, i folletti dispettosi sono in agguato, scendi prima o
inciamperai in ogni radice. Adesso vai e non voltarti indietro.”
Milly riparte come un
razzo e per un momento le è sembrato di vedere brillare alcune lacrime negli
occhi del Guardiano, è mai possibile? “No, Tarì, sono lacrime dovute al vento
gelido” ma non ne è tanto sicura.
Entra in casa al
calduccio e mette il nastro colorato nel cassetto segreto. Sarà un inverno con
tanta neve, benvenuto inverno.
immagine dal web - diritti e proprietà riservati di Milena Ziletti
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