venerdì 16 novembre 2018

MILLY E GLI GNOMI BALLERINI


BALLATA D’INVERNO



La scuola è iniziata già da parecchio e Milly oggi è stanca dei compiti. “Ah, come sarebbe stato bello nascere con la conoscenza come succede agli gnomi!” Sono passati quasi due mesi da quando è stata a trovarli, ma non è passato giorno che non abbia pensato ai suoi piccoli amici. Quest’anno la nebbia è più fitta del solito, e il freddo è cominciato in anticipo. Si affaccia alla finestra e, con sorpresa, vede un biglietto lilla posato sul davanzale. Con mani frenetiche lo apre veloce: “Tarì, ti aspettiamo”.
Non indugia nemmeno un istante: giacca pesante, cuffia e guanti di lana e corre veloce verso il sentiero di campagna.
Saltella per scaldarsi i piedi gelati, il nasino sembra un bottone rosso ciliegia e si guarda intorno canticchiando. Soli pochi fiori gialli e sfioriti hanno resistito sui bordi del sentiero. L’erba ha perso il colore smeraldo e alcune ortiche rimangono intatte in attesa di terminare, anche loro, a testa in giù.
Un velo di nebbia avvolge il paesaggio, tutto sembra immerso in un fumo argentato e degli alberi più alti si fatica a vederne la punta. Che strana sensazione di silenzio! Il rumore dell’acqua del fiume che scorre sembra una canzone al bel tempo passato e, anche il Tronco scheggiato è ricoperto da macchie di muschio.
Il Guardiano del villaggio è più scontroso del solito “Tarì! Ma quanto tempo ci hai messo ad arrivare, sono quasi congelato nell’attesa, andiamo, sei attesa al villaggio.”
Il Gran Cerimoniere è seduto sul suo Scranno e la piazza è completamente spoglia. Che differenza dall’ultima volta che l’ha vista! Nessun colore ad abbellirla e sul palco pochi strumenti per la musica.
“Bentornata, Ragazza di campagna, sei arrivata appena in tempo. Oggi è l’ultimo giorno della nostra permanenza in questo posto, da domani ci trasferiamo al riparo, dove nemmeno tu potresti trovarci. Prevediamo un inverno freddo e nevoso, perciò abbiamo raccolto le nostre cose e domani partiremo.”
Milly allunga lo sguardo, spera ardentemente di rivedere Calù e Malì prima che se ne vadano.
Sapì si avvede del suo sguardo e la rassicura. “Tranquilla Tarì, tutto il villaggio è presente alla Ballata d’Inverno, abbi un po’ di pazienza.”
Calici di succo rosso bollente cominciano a rallegrare gli gnomi suonatori. E’ vero che non ci sono fiori o petali colorati, ma l’abbigliamento di tutti gli gnomi è talmente variopinto che sembra di essere ritornati in primavera.
La musica comincia ad espandersi e una lenta processione multicolore comincia ad affollare la piazza spoglia. Ogni gnomo indossa una cuffia colorata e tiene per mano la sua gnoma che ha sulla testa un fazzoletto di mille colori. Ci sono proprio tutti e Milly vede anche Calù e Malì che si tengono per mano.
Il Gran Cerimoniere aspetta che tutti siano arrivati e poi batte tre volte il suo bastone dorato.
La musica, che sembra una dolce ninna nanna si diffonde nella piazza. Gli gnomi cominciano a danzare intorno alla loro compagna. E’ una strana danza, più lenta e tranquilla di quelle che fanno di solito. I movimenti sono dolci, flessuosi, armoniosi e non ti aspetteresti una delicatezza così profonda da un popolo così scoppiettante.  Circondati da un sottile velo di nebbia sembra di assistere ad una scena evanescente e, per alcuni minuti, Milly rimane incantata a guardare quello spettacolo inatteso.
Mentre la musica sommessamente si placa, tutte le coppie si sdraiano per terra, accarezzano il terreno, soffiano il loro alito caldo e, come per magia, il sole fa capolino sul quel minuscolo villaggio festoso.
Il silenzio è totale, la nebbia si è alzata e uno spicchio di sole sbiadito riscalda il Tronco dell’albero abbattuto, investendo in pieno il Gran Cerimoniere che sembra un Dio della luce.
Tre colpi sul terreno col suo bastone dorato e la piazza si rianima.
Coppe giganti di succo rosso bollente passano di mano in mano, la musica riprende il suo ritmo festoso e Calù e Malì vanno felici incontro a Milly.
“Ciao, ragazza di campagna, finalmente ci rivediamo.”
“Ciao, piccoli amici, è così bello essere qui con voi! Che cos’era quello strano ballo?”
“E’ la nostra Ballata d’Inverno, dedicata alla Madre Terra Universale. Noi ne calpestiamo solo un piccolo spicchio e, accarezzandolo e scaldandolo con il nostro soffio la culliamo nel sonno invernale. Insieme a tutti gli altri gnomi della terra eseguiamo questo rito, così che possa dormire tranquilla il sonno invernale e risvegliarsi a Primavera riportandoci frutti, fiori e colori. Tutti quelli che la calpestano dovrebbero farlo, è il nostro modo per ringraziarla di tutto.”
“E dove andrete?”
“In un posto più riparato, dove il freddo e il gelo non si sentano così tanto. E dove nascerà Omì, il nostro bambino, che tu conoscerai la prossima primavera, quando ritorneremo in questo villaggio. Non temere, riceverai nostre notizie, e ti vogliamo alla festa dell’Accoglienza.”
“Di che si tratta?”
“E’ la festa che viene fatta in primavera per accogliere tutti i piccoli gnomi nati in inverno, non ci sarà solo il nostro, ma anche gli altri, vedrai che festa!!!”
“Fa molto freddo, Tarì, non puoi rimanere a lungo e noi dobbiamo finire di preparare le nostre cose, va da Sapì, ti vuole parlare. Ora noi ti salutiamo e, non dimenticare, la Primavera torna presto.”
Il Gran Cerimoniere è ancora seduto sullo Scranno e osserva gli ultimi preparativi per la partenza. Ad un suo cenno, dieci gnomi corpulenti si avvicinano portando un “enorme” fiocco colorato.
“Tarì, questo è per te. E’ un ferma capelli e… è magico!”
Milly sgrana gli occhi e prende in mano quel fiocco di mille colori.
“Di quale magia parli, Sapì?”
“Ogni volta che lo metterai nei capelli sentirai la nostra musica e noi sapremo che stai pensando a noi. Brinderemo per te e parleremo col soffio del vento perché porti lontano da te ogni cosa cattiva. Potrai affidare alla luna le tue richieste e noi, faremo di tutto per poterti accontentare. Ma tu, piccola ragazza di campagna, dovrai ricordarti del tuo giuramento e rispettare la natura, gli animali e dovrai insegnare il rispetto a tutti quelli che potrai, solo così noi potremo seguirti con la nostra magia.”
“Te lo prometto, Sapì; te lo prometto!”
“Ora bevi con noi una caraffa di succo rosso bollente, e poi torna a casa, Tarì, stanotte cadrà la prima neve e noi dobbiamo partire in fretta.”
Tutta la piazza è un brulicare di gnomi che brindano con Milly. Alcune lacrime di commozione spuntano negli occhi della ragazzina, sa che non li rivedrà per alcuni mesi e a lei l’inverno non è mai piaciuto.
“Ciao piccoli amici, avvisatemi subito quando tornate, mi mancherete.”
La nebbia sembra farsi più fitta e il Guardiano scorbutico la ferma un istante. “Tarì, non passare dal sentiero scosceso, i folletti dispettosi sono in agguato, scendi prima o inciamperai in ogni radice. Adesso vai e non voltarti indietro.”
Milly riparte come un razzo e per un momento le è sembrato di vedere brillare alcune lacrime negli occhi del Guardiano, è mai possibile? “No, Tarì, sono lacrime dovute al vento gelido” ma non ne è tanto sicura.

Entra in casa al calduccio e mette il nastro colorato nel cassetto segreto. Sarà un inverno con tanta neve, benvenuto inverno.



immagine dal web - diritti e proprietà riservati di Milena Ziletti

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