lunedì 21 gennaio 2019

AGHATA


AGHATA

P. TRENTOTTO






Raggiunse la stanza di suo marito e quello si era già appisolato. Aveva strappato il sigillo e lei prese il foglio.
“Il consiglio informa la Signoria Vostra che fra una settimana arriveranno quattro delegati del principe a controllare i registri e le strutture del palazzo. La Signoria Vostra è pregata di preparare stanze degne al loro lignaggio e uno studio dove possano riunirsi. Dovranno avere libero accesso in ogni angolo del palazzo e di tutto il territorio che loro decideranno, dovranno essere trattati con la massima cura e risponderanno soltanto a Sua Altezza del loro operato. Con ossequi. Il consiglio dei lord.”
Lady Lucy teneva in mano quel pezzo di carta mentre il suo cervello ribolliva di rabbia e di frustrazione. Non era mai successo che il principe mandasse degli ispettori e questo la rendeva furiosa. Possibile che sorgesse ogni giorno qualche problema? Lord Aram russava sonoramente e lei lo guardò con disgusto, ogni responsabilità era sulle sue spalle e lo aveva tanto desiderato, ma non aveva immaginato che potesse essere così difficile portare a termine il suo piano. Sembrava che da quando sir Cortan se ne era andato ogni cosa prendesse una piega inversa a quello che lei desiderava.
Si fermò davanti alla finestra a guardare fuori. Non vedeva gli alberi che si stavano spogliando o il vento che cullava le fronde, o le nuvole che si rincorrevano beate nel cielo infinito accogliendo stormi di uccelli migratori che formavano disegni scuri sull’azzurro del cielo. Non vedeva altro che quello che si era prefissata. Ci mancava così poco per ottenerlo ed ora questo intoppo. La sua mente ferveva e cercava soluzioni, le avrebbe trovate, come sempre, ne era sicura. Rimase parecchi minuti ad osservare il vuoto fuori dalla finestra ascoltando il russare di suo marito.
Con uno scatto ritornò verso il letto ad osservare quell’uomo che odiava e disprezzava. Mise il messaggio sul tavolo e scese nel suo appartamento. Aprì lo scomparto delle fiale e ne prese una. Non avrei mai pensato di doverla usare. Disse a se stessa, se la infilò nella scollatura, in mezzo ai seni e risalì da suo marito.
Svegliò suo marito e ordinò alla cameriera di portare loro il tè. Lord Aram aveva ancora la mente piuttosto annebbiata ma era piacevolmente sorpreso di quell’incontro. Lady Lucy lo aiutò a tornare a letto e fece portare via il vassoio. Ci sarebbero voluti alcuni giorni perché suo marito ritornasse un pochino in sé, odiava doverlo ammettere ma aveva ancora bisogno di lui, anche se sapeva che lo poteva manipolare a suo piacimento.
Arrivarono i due capitani che aveva mandato a chiamare e li mise al corrente dell’arrivo dei delegati del principe, diede loro istruzioni e li congedò senza aggiungere nemmeno uno sguardo.
Istruì anche la governante e la congedò velocemente.
Ora doveva sistemare quella piccola sgualdrina. Attraversò vari corridoi prima di giungere davanti alla porta sorvegliata da due guardie. Entrò e trovò la ragazza seduta al solito posto davanti alla finestra con Ghiro sulle gambe. Il gatto scattò in camera, come se presagisse niente di buono.
Aghata si alzò e fece un lieve inchino. La donna la osservava, avrebbe voluto scorgere almeno un segno di infelicità su quel bellissimo volto ma non ebbe soddisfazione e questo la fece infuriare ancora di più. Aveva quasi toccato il limite dell’autocontrollo e non vedeva l’ora di sfogarsi su qualcuno.
Ti trovo bene, vedo che ti piace stare qui. Le disse dolcemente la donna.
Come può stare bene una prigioniera. Le rispose la fanciulla.
Le due donne si fissavano da debita distanza, la più vecchia fece alcuni passi e si avvicinò. Entrò anche sir Forsal e affiancò la lady.
Ci sono dei cambiamenti che ti devo comunicare. C’è in arrivo una delegazione del principe per alcuni giorni, rimarranno nostri ospiti e controlleranno il palazzo e non ti devono trovare qui. I suoi occhi non si staccavano dal viso della ragazza. Da domani riprenderai servizio come mia cameriera e non dirai niente a nessuno della tua situazione, altrimenti sir Forsal farà visita ai tuoi genitori e ti porterà le loro teste!
Gli occhi verdi di Aghata si fissarono in quelli della lady e, come sapeva fare lei riuscì a leggerle la mente, quello che vide la spaventò, quella donna aveva macchie di pazzia nella mente, di cattiveria e di vendetta. Quello che più spaventò la giovane fu constatare che quella donna non aveva freni inibitori, doveva averli persi da tempo. Cercò di mantenersi calma ma il suo cuore accelerò pensando ai suoi genitori, al desiderio grande che aveva di rivederli. Non avrebbe fatto nulla per metterli in pericolo, era certa che sir Cortan sarebbe arrivato e lei lo avrebbe atteso a costo di qualsiasi sacrificio.
Farò ogni cosa mi ordinerà, lady Lucy. Le rispose semplicemente.
Seguirai gli ordini della governante e parlerai solo con lei. Alla prima mossa falsa ordinerò a sir Forsal di dare seguito a quello che ho detto.
Non aspettò nemmeno un secondo, le girò le spalle e uscì insieme al suo amante.
Cosa succede, mia cara? Le chiese il capo della sua scorta.
Niente di cui preoccuparsi, dobbiamo solo avere più pazienza, tutto andrà come stabilito. Ti aspetto nella mia camera stasera dopo il pasto. Gli disse accarezzandogli il viso.

Illustrazione di Donatella Casiraghi. Diritti e proprietà riservati di Milena Ziletti

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