martedì 8 gennaio 2019

AGHATA


 AGHATA

P. VENTOTTO







Lord Aram e lady Lucy si girarono verso lord Sirus. Il viso della donna era incredulo, come osava quell’uomo andare contro le regole? Ma stette zitta, sapeva che non le conveniva ancora farsi avanti.
Quell’uomo è stato un buon capitano, un grande consigliere del vostro lord e so che gode di tutta la stima dei suoi soldati. Quell’uomo merita clemenza, ed io sono sicuro che lord Aram e lady Lucy convengano con me che un atto generoso valga di più di ogni altra prova. Lord Sirus osservava attentamente le facce dei due lord, sfidandoli a non dargli ragione, stava usando la sua supremazia per far valere le sue ragioni, e aspettava di vedere come loro si sarebbero comportati.
Le mani della donna stringevano i bordi della poltrona, avrebbe voluto cavare gli occhi a quell’insolente. Guardò suo marito e si accorse dei dubbi che gli aleggiavano negli occhi. Allungò la mano e prese quella di suo marito, gli strinse le dita come a risvegliarlo dal suo torpore. Lui certo non si aspettava che il suo capitano perdesse la sfida. Lord Sirus era silenzioso in attesa. Lord Aram non riusciva a parlare e fu lady Lucy a prendere la parola. Credo che lord Sirus abbia ragione, daremo clemenza a sir Cortan e lo condanniamo all’esilio.
Lord Sirus non battè ciglio. Si rivolse alle sue guardie. Prendete sir Cortan e portatelo nel suo alloggio, mandategli un guaritore. Lady Lucy si inalberò. Quell’uomo non ha più un alloggio, ora appartiene a sir Mortenn. La risposta dell’altro non si fece attendere. Il nuovo capitano può aspettare ancora un giorno o due, se i suoi lord hanno usato clemenza chi è lui per non fare altrettanto? E così dicendo pose fine al colloquio.
I soldati di lord Sirus portarono l’ex capitano ancora svenuto nel suo alloggio. Ester li stava aspettando e cominciò a spogliare il suo padrone per lavargli le ferite, lui era ancora incosciente. Passandogli il telo umido sulla pelle si rese conto che non potevano essere le ferite la causa dell’incoscienza dell’uomo ed ebbe la conferma che gli era stato somministrato qualcosa.
Arrivò anche il guaritore personale della lady a visitarlo, lasciò unguenti e bende e se ne andò in fretta.
Sir Cortan riposava tranquillo e incosciente nel suo letto, senza sapere quello che gli era stato inflitto dai lord.
Era ben strana l’atmosfera che si respirava a palazzo in quella giornata, sia i soldati che i servi ancora non credevano a quanto era accaduto. Tutti conoscevano sir Cortan e anche se in tanti non lo amavano lo rispettavano perché era un uomo giusto e un soldato valoroso. Col nuovo capitano sapevano che le cose sarebbero cambiate e non tutti erano felici dell’esito della sfida, anche se nessuno osava dire una parola.
I festeggiamenti si sarebbero conclusi col banchetto dove anche tutta la guarnigione avrebbe partecipato, era l’investitura del nuovo capitano che diveniva formale e decretata davanti a tutti, avrebbe preso posto a sinistra del suo lord e sarebbe stato un uomo potente e influente.
Come era avvenuto in precedenza, lord Sirus arrivò prima dei suoi ospiti. Ottenne silenzio e alzò la coppa. Oggi si è svolta una gara e sir Mortenn ha vinto la sfida. Brindo al suo futuro. Tutti risposero e bevvero, si misero a sedere ma lord Sirus rimaneva in piedi e così fecero anche gli altri. Brindiamo anche a sir Cortan, che possa riprendersi e vivere a lungo e che un giorno vi possa rivedere. Tutti brindarono e queste parole furono udite dai lord del palazzo che furono costretti a sorridere e alzare il calice per unirsi al brindisi.
Il banchetto era sopraffino, come sempre. Aghata serviva in silenzio i suoi padroni e lady Lucy la osservava con occhi rapaci, non riusciva a capire come erano andate le notti nella camera di lord Sirus e questo la mandava su tutte le furie. Mentre la ragazza le versava il vino nella coppa fece in modo di farle cadere la caraffa e il vino si sparse sulle sue vesti. Lady Lucy si alzò inviperita e schiaffeggiò la ragazza davanti a tutti. Aghata arrossì insieme ai segni lasciati dalla mano sul suo viso ma non un fiato le uscì dalle labbra, ritornò in dispensa a prendere un’altra caraffa e ricominciò a servire al tavolo dei lord. Vai a servire i soldati, non al nostro tavolo, non sei degna di starmi intorno. E la cacciò, aveva decretato la sua caduta e tutti gli altri avrebbero fatto altrettanto, nessuno avrebbe osato andare contro lady Lucy.
L’atmosfera si era appesantita. Lord Sirus fece alzare il nuovo capitano. Capitano Mortenn vuole dire qualcosa ai suoi soldati?
A quello non pareva vero potersi fare grande proprio lì. Soldati, il vostro nuovo capitano vuole brindare con voi. E tutti svuotarono le coppe. Da domani alcune cose cambieranno, non ci sarà bisogno di tanto allenamento, non ci sono guerre o sommosse in atto, avremo più tempo da dedicare ad altro. E fece l’occhiolino. Naturalmente senza dimenticarci del nostro dovere. Deciderò chi sarà il mio vice e inizieremo insieme a lavorare. Gli ordini di lord Aram saranno sempre al primo posto, per me e per tutti. Riapriremo le gabbie e chi non farà il proprio dovere passerà del tempo in compagnia dei topi. Tutti brindarono, quello era il discorso del nuovo capitano, poi si risedettero e continuarono a bere.
Vado nelle mie stanze, mandatemi la ragazzina. Disse lord Sirus, e se ne andò.
Lord Aram e lady Lucy rimasero ancora alcuni minuti brindando con i loro uomini. Aghata lasciò la caraffa e seguì lord Sirus che l’aspettava in cima alla scala.
Gli occhi della lady non si persero una mossa e sorrise compiaciuta quando vide la mano del lord posarsi sulla spalla della ragazza. Era quasi soddisfatta, lo sarebbe stata di più non appena sir Cortan se ne fosse andato, aveva altri piani in mente ed ora, finalmente poteva metterli in pratica.

illustrazione di Donatella Casiraghi - diritti e proprietà riservati di Milena Ziletti

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