AGHATA
P. VENTOTTO
Lord Aram e lady Lucy si girarono verso lord
Sirus. Il viso della donna era incredulo, come osava quell’uomo andare contro
le regole? Ma stette zitta, sapeva che non le conveniva ancora farsi avanti.
Quell’uomo è stato un buon capitano,
un grande consigliere del vostro lord e so che gode di tutta la stima dei suoi
soldati. Quell’uomo merita clemenza, ed io sono sicuro che lord Aram e lady
Lucy convengano con me che un atto generoso valga di più di ogni altra prova. Lord Sirus osservava attentamente le
facce dei due lord, sfidandoli a non dargli ragione, stava usando la sua
supremazia per far valere le sue ragioni, e aspettava di vedere come loro si
sarebbero comportati.
Le mani
della donna stringevano i bordi della poltrona, avrebbe voluto cavare gli occhi
a quell’insolente. Guardò suo marito e si accorse dei dubbi che gli aleggiavano
negli occhi. Allungò la mano e prese quella di suo marito, gli strinse le dita
come a risvegliarlo dal suo torpore. Lui certo non si aspettava che il suo
capitano perdesse la sfida. Lord Sirus era silenzioso in attesa. Lord Aram non
riusciva a parlare e fu lady Lucy a prendere la parola. Credo che lord Sirus abbia ragione, daremo clemenza a sir Cortan e lo
condanniamo all’esilio.
Lord Sirus
non battè ciglio. Si rivolse alle sue guardie. Prendete sir Cortan e portatelo nel suo alloggio, mandategli un
guaritore. Lady Lucy si inalberò. Quell’uomo
non ha più un alloggio, ora appartiene a sir Mortenn. La risposta
dell’altro non si fece attendere. Il
nuovo capitano può aspettare ancora un giorno o due, se i suoi lord hanno usato
clemenza chi è lui per non fare altrettanto? E così dicendo pose fine al
colloquio.
I soldati di
lord Sirus portarono l’ex capitano ancora svenuto nel suo alloggio. Ester li
stava aspettando e cominciò a spogliare il suo padrone per lavargli le ferite,
lui era ancora incosciente. Passandogli il telo umido sulla pelle si rese conto
che non potevano essere le ferite la causa dell’incoscienza dell’uomo ed ebbe la
conferma che gli era stato somministrato qualcosa.
Arrivò anche
il guaritore personale della lady a visitarlo, lasciò unguenti e bende e se ne
andò in fretta.
Sir Cortan
riposava tranquillo e incosciente nel suo letto, senza sapere quello che gli
era stato inflitto dai lord.
Era ben
strana l’atmosfera che si respirava a palazzo in quella giornata, sia i soldati
che i servi ancora non credevano a quanto era accaduto. Tutti conoscevano sir
Cortan e anche se in tanti non lo amavano lo rispettavano perché era un uomo
giusto e un soldato valoroso. Col nuovo capitano sapevano che le cose sarebbero
cambiate e non tutti erano felici dell’esito della sfida, anche se nessuno
osava dire una parola.
I
festeggiamenti si sarebbero conclusi col banchetto dove anche tutta la
guarnigione avrebbe partecipato, era l’investitura del nuovo capitano che
diveniva formale e decretata davanti a tutti, avrebbe preso posto a sinistra
del suo lord e sarebbe stato un uomo potente e influente.
Come era
avvenuto in precedenza, lord Sirus arrivò prima dei suoi ospiti. Ottenne
silenzio e alzò la coppa. Oggi si è
svolta una gara e sir Mortenn ha vinto la sfida. Brindo al suo futuro. Tutti
risposero e bevvero, si misero a sedere ma lord Sirus rimaneva in piedi e così
fecero anche gli altri. Brindiamo anche a
sir Cortan, che possa riprendersi e vivere a lungo e che un giorno vi possa
rivedere. Tutti brindarono e queste parole furono udite dai lord del
palazzo che furono costretti a sorridere e alzare il calice per unirsi al
brindisi.
Il banchetto
era sopraffino, come sempre. Aghata serviva in silenzio i suoi padroni e lady
Lucy la osservava con occhi rapaci, non riusciva a capire come erano andate le
notti nella camera di lord Sirus e questo la mandava su tutte le furie. Mentre
la ragazza le versava il vino nella coppa fece in modo di farle cadere la
caraffa e il vino si sparse sulle sue vesti. Lady Lucy si alzò inviperita e
schiaffeggiò la ragazza davanti a tutti. Aghata arrossì insieme ai segni
lasciati dalla mano sul suo viso ma non un fiato le uscì dalle labbra, ritornò
in dispensa a prendere un’altra caraffa e ricominciò a servire al tavolo dei
lord. Vai a servire i soldati, non al
nostro tavolo, non sei degna di starmi intorno. E la cacciò, aveva
decretato la sua caduta e tutti gli altri avrebbero fatto altrettanto, nessuno
avrebbe osato andare contro lady Lucy.
L’atmosfera
si era appesantita. Lord Sirus fece alzare il nuovo capitano. Capitano Mortenn vuole dire qualcosa ai suoi
soldati?
A quello non
pareva vero potersi fare grande proprio lì. Soldati,
il vostro nuovo capitano vuole brindare con voi. E tutti svuotarono le
coppe. Da domani alcune cose cambieranno,
non ci sarà bisogno di tanto allenamento, non ci sono guerre o sommosse in atto,
avremo più tempo da dedicare ad altro. E fece l’occhiolino. Naturalmente senza dimenticarci del nostro
dovere. Deciderò chi sarà il mio vice e inizieremo insieme a lavorare. Gli
ordini di lord Aram saranno sempre al primo posto, per me e per tutti. Riapriremo
le gabbie e chi non farà il proprio dovere passerà del tempo in compagnia dei
topi. Tutti brindarono, quello era il discorso del nuovo capitano, poi si
risedettero e continuarono a bere.
Vado nelle mie stanze, mandatemi la
ragazzina. Disse
lord Sirus, e se ne andò.
Lord Aram e
lady Lucy rimasero ancora alcuni minuti brindando con i loro uomini. Aghata
lasciò la caraffa e seguì lord Sirus che l’aspettava in cima alla scala.
Gli occhi
della lady non si persero una mossa e sorrise compiaciuta quando vide la mano
del lord posarsi sulla spalla della ragazza. Era quasi soddisfatta, lo sarebbe
stata di più non appena sir Cortan se ne fosse andato, aveva altri piani in
mente ed ora, finalmente poteva metterli in pratica.
illustrazione di Donatella Casiraghi - diritti e proprietà riservati di Milena Ziletti
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