TENERIFE ISOLA
MAGICA
Me ne sono
andata per qualche giorno a cercare di smaltire il dolore che mi angosciava
dopo la drammatica morte di mia mamma.
Sono stata,
con mio marito a Tenerife, posto che soprattutto lui adora e che piace
moltissimo anche a me, luogo scelto vent’anni fa per trasferirci
definitivamente ma che non abbiamo avuto la forza di portare a termine con
tanto rimpianto per non averlo fatto, ma tant’è.
Tenerife è
un’isola speciale, speciale sotto molti punti di vista, vi basti sapere che dopo
due giorni i vari dolori di schiena, di collo e altri spariscono come per
magia. Si respira un’energia che non ho mai trovato altrove e lo noti subito,
perché le persone sono tutte felici. La loro felicità non fa altro che
alimentare l’energia della felicità e, di conseguenza la luce stessa è diversa.
Le Canarie
sono famose soprattutto per il turismo e vi garantisco che il turista è
trattato da signore in modo che io non ho mai visto fare da nessun’altre parte
che ho frequentato. Io amo il mare ma mi piacciono tutti quei posti un po’
dimenticati, isolati, poco frequentati ed ho avuto la fortuna di visitarne
parecchi negli anni che ci sono stata.
Ma c’è un
posto che più di tutti mi affascina e che mi fa sembrare di averci già vissuto:
il Teide, il vulcano dell’isola e il tragitto che si fa per arrivarci. La
strada sembra appena asfaltata e non ti viene voglia di fermarti fino quando
giungi in alto ma non per me. Mio marito ha fermato l’auto non so quante volte,
sono scesa, ho camminato su quel terreno fatto di lava, di rovi bruciati dal
sole e da quelle splendide rocce grandi e alte da sembrare piccole montagne.
Dio cosa si respira in quel posto! Io non ve lo so spiegare ma è stato come se
mi fossi fusa con la lava e con la roccia, baciata dal sole ho allargato le
braccia ed ho chiuso gli occhi e mi è sembrato di volare, volare, volare e non
avrei più voluto tornare, tanto che mio marito troppo spesso mi richiamava per
poter proseguire, io ero giunta a casa. Ho scoperto soltanto dopo che girano
storie particolari su quel posto e addirittura si dice che Tenerife sia una
grande nave spaziale e le isole vicine le sue navicelle, pronte a partire non
appena giunge l’ordine di farlo. Esistono fotografie che lo dimostrano e, io
stessa ho fotografato rocce che poi, anche voi avete visto non erano altro che
facce di alieni. E’ stato allora che ho capito che il mio sangue alieno, la mia
parte aliena era attratta per quel motivo: quel posto, la zona del Teide è una
zona di Alieni e in tanti li hanno visti e li vedono. Erano loro che mi
sollevavano, che mi facevano volare, che mi
mostravano le altre dimensioni e la mia Galassia, quella che mi aspetta
e che mi confermavano che non sono pazza ma che sono parte di loro e non me ne
frega niente di quello che pensano gli altri.
Sono anche
stata spesso ad osservare l’Oceano, ad ascoltarlo e non avrei voluto staccarmi
da quelle sensazioni ed emozioni che lasciavo a lui e che lui dava a me. A poco
a poco ho sentito alleggerirsi il peso che mi chiudeva lo sterno ed ho
ricominciato a respirare e sorridere anche con gli occhi. Mi sono messa nelle
braccia delle onde, sotto i raggi del sole, e mi sono fatta curare dai miei
parenti alieni. Il mio dubbio rimaneva: sarebbe durato anche quando fossi stata
a casa?
Ebbene, con
questa tensione che mi bloccava il collo (come sempre) sono rientrata alle tre
di notte, talmente stanca che non sono riuscita a dormire e col pensiero che
ora, ritrovandomi a casa, tutto quello che avevo beneficiato sull’isola fosse
rimasto là, ma così non è stato. Ho guardato la fotografia di mia mamma
aspettando l’esplosione del dolore ma non è avvenuta. Sono rimasta immobile, in
attesa di risentire quel maledetto groppo che mi bloccava, ma non è arrivato.
Allora le ho sorriso, con la punta delle dita ho posato un bacio sulla foto e
mi sono sentita più leggera. Da quel momento il blocco provocato dal disumano
dispiacere non c’era più e non è più ritornato.
Chissà,
magari mia mamma è proprio su una navicella aliena e mi aspetta, così come mio
padre l’ha aspettata per ben 32 anni, io li ho “visti” quando lei mi ha detto “Lo sai che devo andare” perché io non la
volevo mollare ma lei desiderava solo essere lasciata libera di volare ed
essere con suo marito che tanto le è mancato in questi lunghissimi anni.
Sapevo che
non dovevo trattenerla, che dovevo lasciarla andare ma una parte del mio cuore
non la voleva mollare e Tenerife mi ha guarita anche da questo mio sbagliato
egoismo.
Ora sono più
serena, e ogni volta che il suo pensiero mi sfiora l’Anima le ripeto con tutto
il mio Amore Un soffio sul tuo cuore e
uno sulla mia Anima, sapendo che presto o tardi la nave aliena accoglierà
anche me e mio marito e ci trasporterà sulla nostra Galassia per una nuova,
splendida scoperta e per continuare quello che in questa vita è stata solo una
puntata, il nostro romanzo non ha ancora scritto la parola fine.
Ho scritto
questo, come sempre con tutta la sincerità che metto in ogni cosa che faccio e
soprattutto che scrivo. Lo leggerete in pochi, ma per quei pochi sarà un’ondata
di energia felice di Tenerife che inonderà i vostri cuori, ne ho portata anche
per voi, perché possiate alleggerirvi da tutto lo stress e i dispiaceri di
questa vita, ho pensato a voi e di voi ho parlato all’Oceano e ai miei parenti
alieni. Emetiades mi ha dato un messaggio: “La
vita della Terra non può cambiare se lo spirito delle persone non si trasforma
in gioia. C’è tanto buio che vi circonda ma la Luce è vicina, sta a voi
afferrarla e sconfiggere il buio.”
E che gioia
sia per tutti voi.
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