AGHATA
P. DODICI E TREDICI
La
governante stava dando le ultime istruzioni alle ragazze che avrebbero servito
nel salone quella sera. Si avvicinò ad Aghata e le ricordò come doveva
comportarsi. Niente nello sguardo della donna lasciava intravedere quello che
provava, ma Aghata non potè non notare che la fronte corrugata della governante
andava di pari passo col battito stanco del suo cuore e che avrebbe voluto
dirle di più ma il suo ruolo non lo permetteva.
Per la prima
volta, la ragazza entrò nel salone dove la maggior parte delle persone che
ricoprivano vari ruoli importanti cenavano insieme discutendo delle varie
incombenze. Era il momento in cui ognuno parlava di quello che era stato fatto,
che rimaneva da fare, dei programmi futuri e dei progetti da portare a termine.
Il tavolo
più importante era al centro del grande salone, circondato da altri tavoli
disposti in modo che tutti potessero ascoltare, erano persone fidate, leali al
loro lord e parlavano in libertà. Lord Aram e lady Lucy erano seduti al centro
del tavolo, a sinistra del lord stava sir Cortan e altre due persone, così come
a sinistra della lady stavano altre tre persone, erano quelli che avevano i
compiti più importanti e che godevano della massima fiducia dei loro signori.
Aghata si
avvicinò col vassoio al lord e gli servì quanto dovuto, passando poi a servire
la lady e, come le aveva impartito la governante servì sir Cortan per terzo. La
gerarchia e l’importanza veniva rispettata rigorosamente, doveva essere sempre
noto a tutti chi erano quelli che godevano della massima fiducia dei signori
del palazzo.
La ragazza teneva
lo sguardo basso e svolgeva il suo compito con la massima concentrazione, le
sue mani tremavano leggermente mentre sfiorava le spalle di quella gente per
posare cibo e bevande. Lady Lucy non perse nemmeno una mossa della giovane
quando servì sir Cortan così come non staccò gli occhi da rapace dall’uomo più
fidato di suo marito. Sir Cortan non diede segno di riconoscere la fanciulla e
altrettanto fece lei, passando a servire anche gli altri seduti a quel tavolo.
Il vice
comandante delle guardie, osservava la giovane con sguardo voglioso. Era
impossibile non notarne la bellezza e la delicatezza dei movimenti. Aspettò che
arrivasse alla sua postazione col vassoio e, mentre lei lasciava sul tavolo il
cibo quello allungò la mano e la palpeggiò ridendo e lanciando frasi volgari.
Aghata arrossì e cercò di svincolarsi, ma quello la teneva ferma senza tanta
gentilezza. Dammi un bacio, ragazzina.
Non fare tanto la smorfiosa, presto mi scalderai il letto. E rideva. Erano
scene che si ripetevano spesso e molte ragazze dovevano sottostare alle loro
richieste.
Lady Lucy
non si perdeva una mossa né della ragazza né di sir Cortan ma quello non alzò
nemmeno lo sguardo dal cibo. Aghata riuscì a divincolarsi e corse via.
La
governante, sempre attenta la fece sedere e le diede un bicchiere d’acqua. Ti ci dovrai abituare, nessuna serva esce
pura da questo posto, alcune nemmeno escono vive, le più coraggiose che
rifiutano assaggiano le gabbie dei sotterranei e quando ritornano sono ben
felici di assecondare le richieste. Perciò ora sai cosa succede e sta a te
regolarti di conseguenza. Ho paura che non avrai vita facile, ragazzina, ma qui
le cose stanno in questo modo.
Un
menestrello iniziò a suonare e cantare versi che di poetico avevano poco,
quegli uomini rudi ridevano sguaiati alle frasi oscene che venivano cantate.
Molte ragazze stavano sedute sulle ginocchia di alcuni uomini che denudavano
loro il seno e si trastullavano senza vergogna. La cena era conclusa e sir
Cortan prese congedo dal suo lord, lui non partecipava mai a questi bagordi,
non li sopportava ma non poteva far niente, quegli uomini avevano diritto di
sollazzarsi come volevano.
Raggiunse le
sue stanze ed Ester lo stava aspettando. Aveva preparato il letto e gli abiti
puliti per il giorno successivo. Il camino era ancora acceso, fra quelle spesse
mura il freddo non se ne andava nemmeno in piena estate.
Il viso
corrucciato dell’uomo diceva tutto senza parlare, Ester lo conosceva bene e gli
doveva molto, l’aveva salvata dalle feroci mani di chi l’aveva stuprata scegliendola
come sua cameriera personale. Ora nessuno osava importunarla ben sapendo che
avrebbe fatto i conti col suo padrone. La storia si stava ripetendo con la
fanciulla, lei aveva visto qualcosa di diverso nel suo padrone e sapeva che
avrebbe fatto di tutto per proteggerla anche se doveva essere molto prudente,
ci voleva poco a perdere i privilegi conquistati in quegli anni e Lady Lucy era
una donna da non sottovalutare. Ester sapeva bene cosa tramava la signora,
aveva sondato anche lei per riuscire a capire di più del suo padrone e sapeva
che sarebbe bastato poco per spedire anche lei nelle gabbie dei sotterranei.
Erano questi
i pensieri mentre osservava il suo padrone togliersi gli abiti. Il recipiente
con acqua e sapone era già pronto e un telo morbido e pulito era pronto
all’uso.
Non ho potuto fare niente per la
fanciulla. Gli disse
la donna. Lady Lucy non demorde e ho
paura che verranno tempi difficili per la ragazza.
Lo so, e sarà solo per colpa mia. Le rispose sir Cortan.
Aghata
serviva i pasti alla lady nel suo appartamento privato ma quando c’erano le
cene nel salone doveva servire tutti i convitati al suo tavolo.
Erano
passati alcuni giorni e la ragazza era, come sempre silenziosa. Era emarginata
dalle altre cameriere e soltanto Sara le stava vicina, incurante del
comportamento delle loro compagne. Era tardi e stavano consumando il loro
pasto, erano stanche, in quei giorni dovevano fare parecchi lavori nelle varie
stanze del palazzo, l’appartamento dei lord doveva essere rimesso a posto e non
era facile accontentare le loro richieste. Come
va, Aghata? Riesci a sopportare questa vita? Io non vedo l’ora di andarmene, ancora
sei mesi e tornerò dalla mia famiglia. Le disse Sara. Vedi anche tu come sta andando, nessuna mi rivolge la parola, lady Lucy
mi sottopone ogni giorno ad un attento esame, sono prigioniera in questo posto
e rischio di finire nelle gabbie dei sotterranei. Ho la certezza che presto
dovrò fare delle scelte dolorose. Le rispose. Rimasero in silenzio
mangiando il cibo ormai freddo. Come hai
fatto a resistere per tutto questo tempo? Volle sapere. Sara non avrebbe
voluto rispondere ma sapeva che l’interesse della sua compagna era sincero. Avevo quattordici anni quando sono arrivata
e subito sono stata istruita per servire in questa ala del palazzo. All’inizio
dovevo solo fare ogni tipo di pulizia, poi il vice capitano delle guardie mi ha
notata ed ha chiesto al lord di cedermi al suo servizio. Tornò il silenzio
per alcuni minuti. Vuoi proprio sapere i
dettagli? Agata la scrutò e lesse nella sua mente tutto quello che Sara
aveva dovuto subire. La tristezza di quel viso dolce era evidente e lei le
teneva la mano nella sua. Hai perso il
tuo bambino! Sussurrò. Sara alzò il suo sguardo con occhi colmi di lacrime.
Chi mai vorrà sposare una donna come me?
Ho perfino paura che i miei genitori mi possano scacciare da casa, io non
saprei dove andare, mi butterei dalla scogliera come hanno fatto altre ragazze
prima di me! Non sopporterei l’umiliazione mia e della mia famiglia, meglio
morire! Ora piangeva senza ritegno, in silenzio e con la schiena rivolta
alle altre che non dovevano sapere. Nessuna di loro parlava mai di quello che
sopportavano anche se tutte ne erano a conoscenza, in quello erano solidali e
quando sarebbero tornate alle loro famiglie non avrebbero mai fatto parola di
quello che sapevano, le loro famiglie conoscevano bene cosa succedeva anche se
fingevano il contrario.
Il fuoco del
camino si era spento e faceva piuttosto freddo. Le due ragazze sistemarono le
loro cose e andarono a dormire. Attraversarono insieme il lungo corridoio che
portava alle loro stanze, si sentivano sempre inquete ogni volta che ci passavano.
Si tenevano per mano e fu una sgradita sorpresa quella che le aspettava. Da un
angolo buio uscirono due uomini col viso coperto, uno immobilizzò Sara mentre
l’altro si caricava in spalla Aghata che si dibatteva cercando di urlare. Si
stavano allontanando quando Sara trovò il coraggio di urlare. Lady Lucy vi farà frustare, è la sua dama di
compagnia e nessuno la può toccare! Ansimava dalla paura e dallo spavento
ma quelle parole servirono a bloccare i due malviventi che lasciarono cadere a
terra Aghata senza tanti complimenti.
Sara la
raggiunse e le tolse il bavaglio, quella tremava e aveva gli occhi pieni di
lacrime. Grazie, Sara, non so cosa mi
sarebbe successo senza di te. Le ragazze raggiunsero la sua stanza e quella
notte dormirono, se così si può dire, vicine cercando di far passare la paura.
La
campanella della sveglia suonò ma loro non erano riuscite a dormire. Scesero
nella stanza comune a fare colazione e prepararsi per la giornata. Cosa devo fare? Chiese Aghata. Continuare e resistere. Le rispose
semplicemente.
Aghata
teneva il vassoio della colazione della lady ma le sue mani tremavano. Si
impose di calmarsi, dopotutto non era successo niente di grave ma il ricordo di
quello che era capitato a Sara la tormentava ben sapendo che era successo a
molte ragazze. Ora capiva il motivo di quelle giovani vite spezzate che si
buttavano dalla scogliera. Bussò ed entrò. Lady Lucy era seduta da sola davanti
al camino. Posa il vassoio e vieni a
sederti qui. Le disse. Aghata fece quanto richiesto. Dovrò assentarmi per qualche giorno e ho dato istruzioni alla governante
di farti tonare al tuo vecchio lavoro, a meno che… la donna alzò lo sguardo
sulla ragazza che rimaneva silenziosa. A
meno che tu faccia una cosa per me! Aghata era inqueta aspettando di sapere
cosa voleva la sua signora. Durante la
mia assenza dovrai osservare e riportarmi i nomi delle ragazze che scalderanno
il letto di mio marito. Avrai libertà di movimento e potrai stare anche in
giardino, ma al mio ritorno voglio sapere ogni cosa. Sei disposta a farlo per
me? Dopotutto ti ho sempre trattata bene ed è ora che ricambi i miei favori.
Aghata aveva il cuore che le scoppiava nel petto, aveva pochi secondi per
decidere, dalla sua decisione sapeva che dipendeva il suo futuro. Andrò in cucina e riprenderò il mio lavoro
fino a quando sua signoria lo riterrà opportuno.
Lady Lucy
sbiancò dalla rabbia. Bene, come vuoi tu.
Quando torno ci saranno novità che ti riguardano e non ti piaceranno, nessuno
osa contraddire i miei ordini, nemmeno quando sono rivolti in modo gentile come
ho fatto con te. Hai perso il privilegio di essere una mia protetta! Suonò
il campanello e la governante arrivò di corsa. Da oggi questa pezzente torna a fare la sguattera in cucina, al mio
ritorno vedrò cosa farne.
Aghata seguì
la donna che le consegnò la sua vecchia divisa e l’accompagnò in cucina. Parlò
con la cuoca mentre le ragazze osservavano silenziose. Sofia fu richiamata
dalla cuoca e lei riprese il suo vecchio lavoro. Sarebbe stato meglio questo
anche per tutti i lunghi tre anni, ma lei sapeva bene che il peggio doveva
ancora venire.
illustrazione di Donatella Casiraghi - diritti e proprietà riservati di Milena Ziletti
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