TRATTO DA “VISANO E
LA MALEDIZIONE DEL ROGO”
Con i polsi ben stretti, Lena fu condotta
davanti al suo patibolo. Tone aspettava che anche gli altri si avvicinassero.
Procedi. L’uomo strattonò la ragazza fino al
palo e la legò senza che lei si ribellasse. Lena levò lo sguardo e trafisse con
gli occhi ognuno di loro. Io, Lena
Ferdinandi vi maledico. Tu, Mariano Livorni, sai già cosa ti aspetta. Tu, Tina
Livorni, ogni volta che sentirai il mio odore saprai che una disgrazia sta per
capitarti. Tu, Tone Anastase, non riuscirai a godere di quello che otterrai.
Tu, Antonio Anacleto Spiga (e qui fece una lunga pausa senza mai abbassare
gli occhi) tu otterrai onori, ricchezze,
terre e ogni cosa che desideri, ma la tua stirpe finirà prima che il 1000 e non
più 1000 scocchi i rintocchi. La tua discendenza sarà quella che più soffrirà
per causa tua. E voi, uomini di chiesa, verrete giudicati dalla storia ma
soprattutto da quel Dio che avete così spudoratamente tradito. Io sono pronta,
ma ricordate, non sono finita.
Tina tremava
visibilmente, ricordando lo strano odore che aveva percepito.
Mariano
ribolliva di rabbia e non vedeva l’ora che quella puttana andasse in fumo per
correre da Agata e dimostrare che il suo calvario era finito.
Tone
sorrideva senza timore.
Antonio
Anacleto Spiga si rigirava il sigaro fra le labbra, imperturbabile come sempre.
L’inquisitore,
avvezzo a tutto questo, aveva solo il desiderio di porvi fine in fretta.
Il Vicario
alzò gli occhi al cielo e gli sembrò di vedere un lampo, come se il suo Dio gli
mandasse un segno, e cominciò ad avere paura.
Procedete.
Tone aveva
già acceso la torca e cominciò a dare fuoco alle fascine.
Lentamente
il fuoco si avvicinava alla ragazza e le vesti cominciarono a bruciare. Nessuno
dei presenti riusciva a staccare gli occhi dalla scena che avrebbero ricordato
per tutta la vita.
Quando le
fiamme cominciarono a lambire la carne di Lena, la ragazza cominciò ad urlare.
Che Dio vi maledica. Che siate
maledetti, tutti quanti maledetti. Continuò a ripetere le stesse parole fino a quando il fuoco
l’avvolse.
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