AGHATA
P. VENTUNO
Con la
fanciulla fra le braccia stava dietro ai suoi uomini che trasportavano il corpo
di Eve. Portatela nella sala delle spade,
depositatela sul piccolo tavolo e lasciatela lì. Era una novità, tutte le
ragazze che morivano per un motivo o per un altro venivano gettate in una fossa
comune o in mare con un masso legato ai piedi. Non discussero l’ordine del loro
capitano.
Sir Cortan
raggiunse il suo alloggio. Ester lo vide entrare come una furia. Prepara la vasca con acqua calda, procurati
delle vesti e del cibo per miss Aghata! La donna si mise subito all’opera.
Prima di uscire dalla stanza si voltò verso il suo padrone: lord Aram è tornato e si mormora che sia di
pessimo umore. Lasciò la stanza di corsa.
Il capitano
aveva disteso Aghata sul tappeto vicino al camino, la ragazza era gelida da
sembrare morta, sperò ardentemente di essere arrivato in tempo per salvarle la
vita. I capelli lunghi e sporchi le coprivano il viso e lui, per la prima volta
le sfiorò il volto liberandolo da quel groviglio rosso. Si soffermò ad osservarla
e si rese conto, se ancora ce ne fosse stato bisogno che era davvero
bellissima, ma la sua più grande attrattiva erano i suoi splendidi occhi verdi,
l’avevano catturato ancora la prima volta che l’aveva incontrata, era la prima
ragazza che risvegliava in lui sentimenti che mai avrebbe immaginato di poter
provare.
La porta si
aprì ed Ester entrò con Sara e secchi di acqua calda. La ragazza corse dalla
sua amica e mentre le accarezzava il viso Aghata aprì gli occhi. Non piangere, Sara, io non morirò prima di
aver compiuto il mio compito. Si guardò attorno. Dove sono? Sir Cortan si avvicinò a lei. E’ nel mio alloggio, miss Aghata, qui nessuno le potrà fare del male,
Ester si prenderà cura di lei insieme a Sara, io devo andare. Si perse per
un attimo nello splendore del verde dei suoi occhi e uscì dalla stanza.
Lord Aram lo
stava aspettando nel suo vasto studio privato. Il viso del suo signore non
presagiva niente di buono. Ben tornato,
lord Aram, quali novità ci sono? Il lord teneva in mano una coppa di vino e
ne offrì una al suo capitano che, come sempre rifiutò. Ci sono state lunghe riunioni al palazzo di lord Sirus, eravamo tutti
presenti e sono sorti dei problemi. Le voci corrono prima fin là che al mio
orecchio, voci che riguardano il mio territorio, quello che anche tu dovresti
tenere sotto controllo. Ti stanno sfuggendo troppe cose, sir Cortan e non ne
sono per niente soddisfatto. Il capitano era immobile. Posso sapere di cosa parla? Gli chiese. Lord Aram beveva
nervosamente e faticava a stare seduto sulla sua sedia imbottita. Del malcontento che sta serpeggiando da
tempo nei villaggi dei pastori, di voci di rivolte e di furti di bestiame e di
granaglia, del fatto che molti contadini hanno fatto pervenire a lord Sirus una
missiva dove si lamentano del mio comando. Io, unico fra tutti i presenti ad
essere ripreso davanti a tutti quanti per il fatto che non controllo il mio
territorio. E’ compito tuo, questo, perché non ci riesci? Ti sei forse
rammollito? La voce del lord cresceva di intensità mano a mano che
ricordava l’onta subita in quel frangente, se avesse potuto avrebbe preso a
frustate il suo capitano ma, sapeva bene che nonostante tutto era ancora un
uomo fidato.
Sir Cortan
sapeva cosa stava succedendo, lo aveva scoperto durante il suo ultimo
sopralluogo. Se lord Aram lo avesse saputo si sarebbe accanito ancora di più
sulla sua gente, era in una situazione davvero imbarazzante, i signori di
palazzo avevano il compito di dirigere e governare quel territorio e tutto
quello che conteneva ma dovevano risponderne in prima persona a lord Sirus che
a sua volta doveva risponderne ancora più in alto. Nessuno voleva, per colpa di
qualcun altro finire in miseria e perdere i privilegi che quella posizione
garantiva.
Venga con me, lord Aram. Il lord lo guardò dubbioso, posò la
coppa e lo seguì. Ci vollero solo pochi minuti per raggiungere la sala delle
spade, i suoi uomini avevano appena terminato di sistemare il corpo di Eve.
Lasciarono la stanza ai loro superiori. Sul tavolo, in bella mostra stava il
cadavere della fanciulla: sporco, tumefatto e magro da far spavento. Cosa significa questo? Chiese lord Aram. Questo è uno dei motivi del malcontento della sua gente. Mandano le
loro figlie a palazzo per servire il loro signore e in molto casi non le vedono
più, nei migliori dei casi tornano alla loro famiglie segnate da tutto quello
che subiscono qui. Lord Aram osservava quella ragazzina ma non l’aveva mai
vista. Chi è questa fanciulla? Volle
sapere. Questa fanciulla si chiamava Eve
e serviva a palazzo, è stata sua moglie a spedirla nella gabbia, così come sono
i miei soldati a ridurle spesso in condizioni disastrose solo perché lei lo
permette. Sono ragazze e fanciulle che hanno famiglia, famiglie che lavorano la
sua terra, che crescono i suoi animali, e vengono ripagati in questo modo. E si
chiede del perché del malcontento? Lord Aram si girò verso il suo capitano.
Queste cose sono sempre successe, cosa
c’è di diverso ora? Sir Cortan scosse la testa. Se non riesce a capirlo da solo io non glielo spiegherò. Fece per
andarsene ma lord Aram lo fermò. Stai
diventando insolente, al limite della disobbedienza, ha ragione mia moglie
quando sostiene che non sei più adatto a fare il capitano delle guardie, che
fai troppe cose di testa tua e che non mi rispetti più come prima. Il
capitano mantenne a stento la calma. Nessuno
le è più leale di me, nessuno come me ha tenuto tutto sotto controllo, se lei
non controlla sua moglie la porterà alla rovina. Sapeva di aver osato
troppo, ma lui non era più disposto a mettere ordine nei pasticci dei padroni
del palazzo, quello che aveva sentito e visto in quei giorni gli avevano
insinuato parecchi dubbi e molte domande, e non era più sicuro di essere dalla
parte della giustizia. Non osare
incolpare lady Lucy, mi ha detto quante volte hai cercato di importunarla, non
le volevo credere ma ora sono propenso a pensare che mi abbia detto la verità. Sir
Cortan non batteva ciglio. Lord Aram, mi
dispiace sentire queste parole ma ora devo occuparmi di un’altra faccenda, una
delle quali mettono in subbuglio la sua gente. Ho una fanciulla da salvare, se
ci riesco o sua moglie dovrà rispondere delle sue azioni a lord Sirus.
Uscì dalla
sala delle spade lasciando il suo padrone arrabbiato e offeso. Il capitano
diede ordine di far sistemare il cadavere della ragazza e di consegnarlo alla
sua famiglia. Questa volta avrebbero avuto una tomba sulla quale pregare per la
propria figlia.
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