domenica 16 dicembre 2018

GIRASOLI


Girasoli





E’ buffo come a volte i ricordi ti strappino un sorriso ed altre volte ti strappino il cuore. Così è la vita, un rincorrersi di gioie e di dolori che colorano l’esistenza di ognuno di noi.
Sarà per questo motivo che qualcuno ama i colori tenui, altri i colori forti ed altri ancora i colori non colori. Io amo il giallo, amo i girasoli ma le viole ed i non ti scordar mi affascinano.
I girasoli, così sapientemente dipinti da Van Gogh sono fra i miei quadri preferiti. Sono attratta da questi enormi fiori, sarà la loro imponenza, il loro stare con la testa dritta che poi sono costretti a piegare, come quelle persone che si credono forti e imbattibili ma che che si sciolgono per un’emozione. Sono fiori che colorano immense distese, che offrono i loro petali colorati al sole, e lo imbrogliano, perché mentre quello riscalda e risucchia quel giallo gioioso, loro, si maturano i semi per riprodursi e per nutrire. E’ tutto un gioco fra il fiore e il sole, quello sorge e loro sono lì a levare il capo. Quello sta ritto e implacabile arrostendo l’aria e quelli sono lì ad ammirarlo. Quello tramonta colorando di rosso e arancione strisce enormi di cielo dove ballano gli angeli e quelli, sospirando abbassano il capo trattenendo il calore del giorno che va a morire. Ho provato a passeggiare sul bordo dei campi di girasole quando il tramonto ammorbidisce l’aria. Io sono Aliena e mi sono trasformata in uno di loro per ascoltarli, per capirli, e sentire cosa si raccontano. Fra tanti ronzii di api e di insetti loro comunicano perché dal sole non solo traggono linfa vitale ma quei raggi, che trapassano tutti gli strati dell’atmosfera portano sulla terra tutto quello che incontrano. Potete immaginare quante cose quei raggi potenti portano quaggiù? Quanti messaggi trasportano per gli umani e quelli non riescono a sentirli? Io li ho ascoltati mentre quei fiori giganteschi avevano il capo rivolto a terra come fossero stanchi e avessero bisogno di riposo mentre la sera si avvicinava. Scuotono il capo e perdono qualche petalo che cade sul terreno come fosse lacrima, per questo è difficile trovare un fiore integro dopo pochi giorni di sole. Le loro foglie ingrigiscono in fretta con tante macchioline che bucano il verde, sono come dispiaceri che bucano l’Anima e per loro giunge in fretta la fine. Il loro stelo, alto e duro ha tutto il lavoro più pesante da sopportare, tenere alta e fiera quella corolla che contiene semi di vita ma anche per lui giunge in fretta la fine. Loro lo sanno, i girasoli sanno che la loro esistenza è breve e si portano via tutto quello che hanno imparato, tristi per il fatto che nessun umano è riuscito a capirli.  Il buio della notte dona a loro un po’ di refrigerio, mai ammetteranno che amano anche il buio e il canto degli uccelli notturni, per tutti loro sono I GIRASOLI, quasi fiori che sorridono al sole ed invece sono orecchie che ascoltano le preghiere e le richieste che il sole riporta sulla Terra.
Quando passate vicino ad un campo di girasoli provate a fermarvi, ad ascoltare, se siete fortunati riuscirete a sentire che anche la vostra preghiera, proprio quella che in silenzio avete rivolto a qualcuno lassù è ritornata indietro dorata dal sole, esaudita oppure no ha fatto il giro dell’Universo imboccando la via del ritorno in un semplice campo di girasoli.



illustrazione dal web - diritti e proprietà riservati di Milena Ziletti

Nessun commento:

Posta un commento