Girasoli
E’ buffo
come a volte i ricordi ti strappino un sorriso ed altre volte ti strappino il
cuore. Così è la vita, un rincorrersi di gioie e di dolori che colorano
l’esistenza di ognuno di noi.
Sarà per
questo motivo che qualcuno ama i colori tenui, altri i colori forti ed altri
ancora i colori non colori. Io amo il giallo, amo i girasoli ma le viole ed i
non ti scordar mi affascinano.
I girasoli,
così sapientemente dipinti da Van Gogh sono fra i miei quadri preferiti. Sono
attratta da questi enormi fiori, sarà la loro imponenza, il loro stare con la
testa dritta che poi sono costretti a piegare, come quelle persone che si
credono forti e imbattibili ma che che si sciolgono per un’emozione. Sono fiori
che colorano immense distese, che offrono i loro petali colorati al sole, e lo
imbrogliano, perché mentre quello riscalda e risucchia quel giallo gioioso,
loro, si maturano i semi per riprodursi e per nutrire. E’ tutto un gioco fra il
fiore e il sole, quello sorge e loro sono lì a levare il capo. Quello sta ritto
e implacabile arrostendo l’aria e quelli sono lì ad ammirarlo. Quello tramonta
colorando di rosso e arancione strisce enormi di cielo dove ballano gli angeli
e quelli, sospirando abbassano il capo trattenendo il calore del giorno che va
a morire. Ho provato a passeggiare sul bordo dei campi di girasole quando il
tramonto ammorbidisce l’aria. Io sono Aliena e mi sono trasformata in uno di
loro per ascoltarli, per capirli, e sentire cosa si raccontano. Fra tanti
ronzii di api e di insetti loro comunicano perché dal sole non solo traggono
linfa vitale ma quei raggi, che trapassano tutti gli strati dell’atmosfera
portano sulla terra tutto quello che incontrano. Potete immaginare quante cose
quei raggi potenti portano quaggiù? Quanti messaggi trasportano per gli umani e
quelli non riescono a sentirli? Io li ho ascoltati mentre quei fiori
giganteschi avevano il capo rivolto a terra come fossero stanchi e avessero
bisogno di riposo mentre la sera si avvicinava. Scuotono il capo e perdono
qualche petalo che cade sul terreno come fosse lacrima, per questo è difficile
trovare un fiore integro dopo pochi giorni di sole. Le loro foglie ingrigiscono
in fretta con tante macchioline che bucano il verde, sono come dispiaceri che
bucano l’Anima e per loro giunge in fretta la fine. Il loro stelo, alto e duro
ha tutto il lavoro più pesante da sopportare, tenere alta e fiera quella
corolla che contiene semi di vita ma anche per lui giunge in fretta la fine.
Loro lo sanno, i girasoli sanno che la loro esistenza è breve e si portano via
tutto quello che hanno imparato, tristi per il fatto che nessun umano è
riuscito a capirli. Il buio della notte
dona a loro un po’ di refrigerio, mai ammetteranno che amano anche il buio e il
canto degli uccelli notturni, per tutti loro sono I GIRASOLI, quasi fiori che
sorridono al sole ed invece sono orecchie che ascoltano le preghiere e le
richieste che il sole riporta sulla Terra.
Quando
passate vicino ad un campo di girasoli provate a fermarvi, ad ascoltare, se
siete fortunati riuscirete a sentire che anche la vostra preghiera, proprio
quella che in silenzio avete rivolto a qualcuno lassù è ritornata indietro
dorata dal sole, esaudita oppure no ha fatto il giro dell’Universo imboccando
la via del ritorno in un semplice campo di girasoli.
illustrazione dal web - diritti e proprietà riservati di Milena Ziletti
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