lunedì 11 marzo 2019

ESTERINA


ESTERINA 

P. TREDICI






C’è così caldo qui fuori, ma dentro casa mi aspetta molta solitudine e gelo. Da quanto tempo non parlo più con mia madre! Certo, ci scambiamo i soliti discorsi, ma mai niente di più dello stretto necessario.
Ieri sono stata sulla tomba di mio padre a portare dei fiori, almeno lui ha trovato la sua pace, ma di certo non ha pensato alla mia. Sono così sola!

Entro in punta di piedi nello studio che fu di mio padre. Tocco i suoi libri. Non c’è più la sua pipa, i suoi liquori, tutto è sparito dalla sua morte e, questa stanza, che era il suo rifugio ha perso ogni impronta e ogni suo ricordo. Mia madre non ci ha impiegato molto a trasformarlo a sua immagine, ma i suoi libri ci sono ancora tutti.

Li accarezzo come fossero il volto amato di mio padre e di mio fratello, il cuore mi si spezza dal dolore tanto sento la loro mancanza. E mentre alcune indomabili lacrime mi scendono sul viso vedo un libro molto più consumato degli altri. Lo prendo e lo apro pensando a quante volte quelle pagine sono state scorse da altre mani amorevoli. Le lacrime mi appannano la vista e non mi accorgo di una busta che, lentamente, scivola a terra. La raccolgo pensando ad un qualche documento e la rigiro fra le mani. “Da papà per la mia Esterina”. Una lettera per me da mio padre? Mi asciugo in fretta le lacrime e rimetto al suo posto il libro. Salgo col cuore in gola nella mia camera, al sicuro, dove nessuno può importunarmi.
Ho le mani talmente emozionate che strappo in malo modo la busta.


10 aprile 1916.
Mia adorata figlia, sono sicuro che troverai questa lettera. La scrivo soltanto per te. Da quando è morto tuo fratello, il mio cuore ha cessato di battere. La mia non è più stata vita, il dolore che ho provato mi ha privato di ogni altro sentimento. Tua madre, come suo solito, non è riuscita a darmi conforto. Non è colpa sua, lei è fatta così, ma tu, tu, sei tutt’altra cosa. Ti amo e ti amerò per sempre con tutto il mio cuore di padre, ma non ce la faccio a continuare con questo immenso dolore nel petto. Questo peso mi rende difficile perfino respirare, non mi lascia dormire se non sono ubriaco di vino e liquore. Non posso far ricadere su di te questa mia debolezza, non voglio che il mio dispiacere sia per te un imbarazzo, per questo ho trovato la soluzione giusta per tutti.
Ho portato al notaio Gelmini il mio testamento. Tu, alla maggiore età, diverrai padrona della metà esatta dei miei averi. E’ tutto regolarmente depositato. Sono certo che tua madre scoprirà molto presto quello che ho fatto, così come sono certo che non te lo dirà, per questo ti ho scritto questa lettera. Lei ha una idea fissa fin da quando sei nata: vuole un matrimonio importante per te e, soprattutto, vuole scegliere lei il marito adatto alla situazione. NON PERMETTERGLIELO! Ho fatto in modo che non possa cambiare nessuna clausola del mio testamento e l’ho punita: se si dovesse risposare perderebbe i beni che le ho lasciato. Se non è stata in grado di dare amore a me, non lo darà a nessun altro. Ma se decidesse di risposarsi, vuol dire che si è finalmente innamorata e non avrà bisogno dell’eredità, vivrà infine di amore. Con quello che erediterai sarai in grado di condurre una vita agiata, non avrai bisogno che qualcun altro decida per te. Io ti conosco mia dolce Esterina, e sarai libera di vivere come vorrai. Nel tempo che ti separa dai tuoi 21 anni, cerca di studiare e di imparare come si gestisce una proprietà come la nostra. Non farti trovare impreparata, avrai bisogno di tutte le tue energie per riuscire a prenderti quello che è tuo.
Mia cara bambina, la vita è unica e preziosa, non sprecarla, vivila con amore e con sincerità. Sii felice anche per quello che non sono stato io.
Un caldo e dolcissimo abbraccio dal tuo papà.

Sono senza parole! Questa lettera è stata davvero una sorpresa. Io non mi intendo di eredità e di proprietà, ma so che abbiamo terre, case, animali e altre cose ancora. Il notaio vive a circa 50 chilometri da qui, ma bisogna che trovi il modo di arrivarci. Ho bisogno di avere maggiori informazioni e di certo non lo posso chiedere a mia madre. Questo è davvero un grande regalo che ho ricevuto da mio padre! Sarà la mia libertà, non dovrò chiedere niente a mia madre, ma ora, come mi devo comportare con lei?
Intanto metto questa preziosa lettera nel mio diario e custodisco tutto con immenso amore.

immagine dal web - diritti e proprietà riservati di Milena Ziletti

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