ESTERINA
P. VENTUNO
E mia madre si precipita come una furia in casa
mia. Non c’era ancora venuta.
“Sei
diventata il disonore della nostra famiglia! Come hai potuto fare questo? Non
potevi trovarti un uomo che fosse libero senza rubarlo alla moglie? Hai sempre
avuto una fissazione per Alberto, ma che arrivassi persino a comprartelo non
poteva immaginarlo nessuno. Fino a quando questa situazione non si sistemerà
dimentica che io sia tua madre, sei una vergogna, e sono sicura che anche tuo
padre si rivolta nella tomba.”
Si avvicina con fare minaccioso. Sono sicura che
desidererebbe tanto schiaffeggiarmi come quando ero più giovane, ma ora si tira
indietro all’ultimo minuto. “Sei una
sgualdrina e l’ho sempre saputo!” E se ne va.
E’ così che comincia la nostra vita insieme,
siamo allontanati da tutti, ma noi, sicuri del nostro amore non ci lasciamo
intimidire.
Le notti non sono più solitarie. La prima volta
che ho dormito con Alberto ero emozionata. Fare l’amore con lui è stato il
naturale compiersi dei nostri più intimi desideri. Per me era la prima volta e
la tenerezza, la dolcezza, l’estasi di quei momenti nessuno li potrà
cancellare. Nessuno potrà scalfire la roccia del nostro amore. Finalmente sono
felice.
Finalmente posso iniziare quella vita che ho
sempre desiderato e aspettato. Ne è valsa la pena, ne sono sicura e mi avvio
verso il futuro con tutta la felicità che ho sempre aspettato.
SETTIMO CAPITOLO
La nostra felicità mi riempie la vita, ma, la
vita, quella vera e vissuta è cambiata.
Se prima ero circondata da persone cordiali e
gentili, ora, tutti mi hanno girato le spalle. Soltanto Mariuccia non è
cambiata e non ci giudica, lei ha sempre saputo dei nostri sentimenti e li
rispetta nonostante tutto.
In questa estate del 1922 il caldo è solo nei
nostri cuori, perché intorno a noi c’è solo il gelo e il disprezzo di tutto il
paese.
Albina mi ha tolto il saluto e non vuole più
sentir parlare nemmeno di Alberto, siamo considerati il simbolo del peccato: io
per vivere con uomo che non è mio marito e Alberto perché ha abbandonato la
moglie per l’amante. Eppure, ogni sera, quando ci corichiamo nel nostro letto e
viviamo così intensamente il nostro amore, cercando di recuperare anche il
tempo che abbiamo vissuto lontani, non possiamo non pensare che il Signore non
possa capire le nostre scelte.
Se Lui le
può capire, sappiamo bene che tutti gli altri non lo potranno mai, e saremo
destinati ad una vita solitaria, dovrà essere il nostro amore a bastarci, di
questo siamo assolutamente sicuri.
E’ appena cominciato l’autunno ed io sono
incinta! Dio come sono felice e anche preoccupata. Mettere al mondo un figlio
nella nostra situazione è da incoscienti, ma l’amore, la vita, tutta
l’esistenza non si può arginare, segue il suo corso, ed io l’affronterò con
Alberto.
Non si può tenere a lungo nascosta la notizia e
poi non mi interessa nasconderla, tutti vengono a conoscenza della mia
gravidanza e diventiamo, se possibile, ancor di più emarginati. Mariuccia vive
con me questa bellissima emozione e mi giungono voci che Albina ha maledetto
questa nuova creatura, figlia del peccato!
20 ottobre
1922. Caro Diario. Da quando vivo con Alberto non ho avuto più bisogno di te.
Ma ora, mio caro diario, ti devo confidare la bella notizia: aspetto un
bambino! So che sarà difficile per noi e per lui, ma da un grande amore come il
nostro non poteva che nascerne il frutto. Spero anche di avere molti figli,
ognuno sarà figlio dell’amore ed io li amerò per sempre, qualunque cosa accada.
Ho bisogno del sostegno di Alberto perché non ci sarà nessun altro al mio
fianco. Ringrazio ogni giorno il Signore che mi ha mandato Mariuccia, se non
avessi lei al mio fianco sarei proprio sola. Ora devo andare. A presto.
La gravidanza procede a meraviglia. Più la
pancia cresce, più le chiacchiere aumentano e più siamo soli. La nascita è
prevista per fine marzo ed io non vedo l’ora.
immagine dal web - diritti e proprietà riservati di Milena Ziletti
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