lunedì 18 marzo 2019

ESTERINA


ESTERINA

P. DICIOTTO






“Molto bene, ma chi sposerà Giovanni? Lo sposerai tu? Io non ho nessuna intenzione di farlo. Signor Montero voglio che le sia molto chiaro che io non sposerò nessun altro se non Alberto, se mia madre non lo vuole capire, spero che lo possa capire almeno lei. Porti i miei saluti alla famiglia.”

Possibile che mia madre non voglia accettare la mia decisione? Cosa si nasconde dietro questa insistenza? Devo trovare il modo di andare dal notaio, ma sarà molto difficile che trovi qualcuno che mi accompagni.

Mia madre entra nella mia stanza come una furia.

“Come osi contraddirmi davanti agli altri? Sono tua madre e la tua tutrice. Fino a quando non ti deciderai a fare quello che ti ordino non uscirai da questa stanza.”

Sbatte la porta, la chiude a chiave e scende le scale di corsa.

01 marzo 1919. Caro Diario. Mia madre ha mantenuto la promessa. Sono reclusa in questa stanza da dieci giorni. I pasti me li porta Giuliana, la sua fedele cameriera, e non so niente di quello che succede fuori da queste mura. Sono sicura che Mariuccia sa quello che mi succede e lo riferirà ad Alberto. Passo le giornate a leggere, sonnecchiare e mi annoio da morire. Mi piacerebbe avere almeno un gatto che mi faccia compagnia e, sono sicura che se lo chiedessi mi verrebbe rifiutato. Ieri sera mia madre è venuta a chiedermi se ho cambiato idea e, quando gli ho detto di no, se ne è andata molto arrabbiata, così oggi, niente pranzo e sicuramente niente cena. Mi vuole fare cedere, ma non sarà così.

Finalmente sono scesa in cortile. E’ aprile e la primavera è tornata. Sono costantemente sorvegliata e non posso scappare. Alzo il viso in cerca di un po’ di calore del sole e sento mia madre che mi chiama.

Molto lentamente torno dentro casa, e con sorpresa vedo Alberto nello studio e mi aspettano.

Sono molto sorpresa e non capisco l’espressione di mia madre.
“Entra Esterina, Alberto ti deve parlare.”

Guardo quel viso che amo così tanto. I capelli sono ricresciuti, non è più così magro e il mio amore per lui cresce a dismisura. Trattengo tutte le emozioni e aspetto di sentire cosa mi deve dire.

“Ciao Esterina. Sono venuto a parlarti. Voglio che tu sappia da me quello che ho deciso. Sposerò Elena, per dovere verso i suoi bambini e verso mio fratello. Non posso lasciarli orfani e vedova senza nessuno che si occupa di loro. Sono venuto per scioglierti dalla tua promessa, ora non ha più senso. Perdonami per quello che ti faccio ma la vita a volte prende strade diverse da quelle che noi vogliamo.”

Si avvicina e mi prende le mani, le bacia e mi lascia un piccolo pezzo di carta infilato di nascosto fra le dita.

Se ne va senza aggiungere altro ed io rimango impietrita a guardare mia madre che non mostra nessuna espressione sul viso.
E quando sono sola leggo quel piccolo pezzo di carta.

Cara Esterina, non puoi continuare a vivere così. Io ho il dovere di provvedere ai miei famigliari. Ti ricordi la promessa che ti ho fatto? “Qualunque cosa accada il mio cuore e il mio amore saranno sempre per te.” Io non la tradirò mai. Sii felice. Alberto.

Fra un mese compio 20 anni, un solo altro anno e avremmo potuto essere insieme. Va bene, se lui non tradisce la sua promessa io non tradirò la mia.

Ora, mia madre ha allentato la sorveglianza. Secondo lei il pericolo è superato, non sa ancora che per me niente è cambiato.

Entro nello studio. Mia madre mi ha cercata.

“Allora Esterina, adesso non hai più motivo di rifiutare il matrimonio.”

“Mia cara mamma, se vuoi un uomo che dirige la proprietà dovrai assumere un amministratore. Io non sposo nessuno.”

“Vedremo.”


immagine dal web - diritti e proprietà riservati di Milena Ziletti

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