ESTERINA
P. DICIOTTO
“Molto
bene, ma chi sposerà Giovanni? Lo sposerai tu? Io non ho nessuna intenzione di
farlo. Signor Montero voglio che le sia molto chiaro che io non sposerò nessun
altro se non Alberto, se mia madre non lo vuole capire, spero che lo possa
capire almeno lei. Porti i miei saluti alla famiglia.”
Possibile che mia madre non voglia accettare la
mia decisione? Cosa si nasconde dietro questa insistenza? Devo trovare il modo
di andare dal notaio, ma sarà molto difficile che trovi qualcuno che mi
accompagni.
Mia madre entra nella mia stanza come una furia.
“Come osi
contraddirmi davanti agli altri? Sono tua madre e la tua tutrice. Fino a quando
non ti deciderai a fare quello che ti ordino non uscirai da questa stanza.”
Sbatte la porta, la chiude a chiave e scende le
scale di corsa.
01 marzo
1919. Caro Diario. Mia madre ha mantenuto la promessa. Sono reclusa in questa
stanza da dieci giorni. I pasti me li porta Giuliana, la sua fedele cameriera,
e non so niente di quello che succede fuori da queste mura. Sono sicura che Mariuccia
sa quello che mi succede e lo riferirà ad Alberto. Passo le giornate a leggere,
sonnecchiare e mi annoio da morire. Mi piacerebbe avere almeno un gatto che mi
faccia compagnia e, sono sicura che se lo chiedessi mi verrebbe rifiutato. Ieri
sera mia madre è venuta a chiedermi se ho cambiato idea e, quando gli ho detto
di no, se ne è andata molto arrabbiata, così oggi, niente pranzo e sicuramente
niente cena. Mi vuole fare cedere, ma non sarà così.
Finalmente sono scesa in cortile. E’ aprile e la
primavera è tornata. Sono costantemente sorvegliata e non posso scappare. Alzo
il viso in cerca di un po’ di calore del sole e sento mia madre che mi chiama.
Molto lentamente torno dentro casa, e con
sorpresa vedo Alberto nello studio e mi aspettano.
Sono molto sorpresa e non capisco l’espressione
di mia madre.
“Entra
Esterina, Alberto ti deve parlare.”
Guardo quel viso che amo così tanto. I capelli
sono ricresciuti, non è più così magro e il mio amore per lui cresce a
dismisura. Trattengo tutte le emozioni e aspetto di sentire cosa mi deve dire.
“Ciao
Esterina. Sono venuto a parlarti. Voglio che tu sappia da me quello che ho
deciso. Sposerò Elena, per dovere verso i suoi bambini e verso mio fratello.
Non posso lasciarli orfani e vedova senza nessuno che si occupa di loro. Sono
venuto per scioglierti dalla tua promessa, ora non ha più senso. Perdonami per
quello che ti faccio ma la vita a volte prende strade diverse da quelle che noi
vogliamo.”
Si avvicina e mi prende le mani, le bacia e mi
lascia un piccolo pezzo di carta infilato di nascosto fra le dita.
Se ne va senza aggiungere altro ed io rimango
impietrita a guardare mia madre che non mostra nessuna espressione sul viso.
E quando sono sola leggo quel piccolo pezzo di
carta.
Cara
Esterina, non puoi continuare a vivere così. Io ho il dovere di provvedere ai
miei famigliari. Ti ricordi la promessa che ti ho fatto? “Qualunque cosa accada
il mio cuore e il mio amore saranno sempre per te.” Io non la tradirò mai. Sii
felice. Alberto.
Fra un mese compio 20 anni, un solo altro anno e
avremmo potuto essere insieme. Va bene, se lui non tradisce la sua promessa io
non tradirò la mia.
Ora, mia madre ha allentato la sorveglianza.
Secondo lei il pericolo è superato, non sa ancora che per me niente è cambiato.
Entro nello studio. Mia madre mi ha cercata.
“Allora
Esterina, adesso non hai più motivo di rifiutare il matrimonio.”
“Mia cara
mamma, se vuoi un uomo che dirige la proprietà dovrai assumere un
amministratore. Io non sposo nessuno.”
“Vedremo.”
immagine dal web - diritti e proprietà riservati di Milena Ziletti
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