ELLEN
Stava
danzando a piedi nudi nella sua cameretta. La musica immaginaria la sentiva
solo nella sua mente. Teneva gli occhi chiusi e volteggiava in quel piccolo
spazio fra il letto e l’armadio. Alcuni peluche la guardavano immobili, come
spettatori affascinati. Ellen, sempre tenendo gli occhi chiusi, chiese loro “va
bene così? Sono brava a danzare?” Immaginò scrosci di applausi e fischi di
incoraggiamento, e si inchinò per tre volte davanti al suo pubblico in delirio.
Tutti i
pupazzi erano in piedi e le facevano un sacco di complimenti.
Richiuse gli
occhi e allungò elegantemente la mano verso il suo compagno immaginario, che
delicatamente portò alle labbra e, soffiò dolcemente un bacio fra quelle dita
esili.
Il viso di
Ellen si colorì di rosso. Amava il suo compagno, amava danzare con lui avvolta
da quella splendida musica che sembrava parlare direttamente al suo cuore.
Il ballerino
immaginario la prese fra le sue braccia e la fece volteggiare. La sua bocca, il
suo sorriso e la sua forza, le trasmettevano emozioni che aveva imparato a
conoscere. Oramai sapeva di amarlo e di essere ricambiata.
Un tenero,
piccolissimo bacio immaginario le arrivò dietro l’orecchio, e il suo viso, si
tinse ancora più di rosso.
Cuori
palpitanti, inconsapevoli emozioni, occhi chiusi a trattenere i sentimenti.
Ellen riaprì gli occhi, e la sua cameretta era la stessa, silenziosa, asettica,
nuda camera di un triste collegio. Fu questione solo di un attimo e la musica
svanì. Il coniglietto sul letto, ormai spelacchiato e senza un occhio, la
guardava quasi beffardo. Ma poi, la musica ritornò a riempire la stanza e la
sua mente e lei, piccola bambina di otto anni, sola e senza affetti, ricominciò
a danzare. “Io ci credo” disse a se stessa, “ti troverò, ballerino del mio
cuore, e insieme, faremo crollare il teatro dagli applausi.”
Dominique,
il primo ballerino, guardava Ellen che si stava riscaldando i muscoli. Quello
scricciolo di ragazza lo aveva sempre incuriosito: troppo fredda, troppo
distaccata, TROPPO perfetta che quasi faceva sminuire anche la sua bravura, ma
quanto era bella! E soprattutto, era una danzatrice veramente speciale.
Il sipario
si alzò e loro entrarono in scena nel silenzio assoluto del pubblico
completamente affascinato da quella coppia superba. E danzarono, trascinando
sul palcoscenico, ogni singolo spettatore. Ed alla scena finale si scatenò un
applauso da far crollare perfino i lampadari di cristallo. Per otto minuti
restarono in balia di applausi, fischi, richiami, complimenti e, nell’ultimo
inchino, una semplice lacrima di Ellen cadde sulla scarpetta e la macchiò. “Ce
l’ho fatta, è stata dura ma sono qui!”
Fu in quel
momento che “risentì” quel dolce, piccolo, tenero bacio dietro l’orecchio, e il
suo viso si colorì di rosso, e capì che il suo Angelo era ancora vicino a lei e
con lei sarebbe rimasto PER SEMPRE.
immagine dal web
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