INNO ALLE RUGHE
Mi capita
spesso di osservare il volto delle persone, niente parla ed esprime più della
vita che le rughe dipingono per ognuno di noi, e non mentono mai.
Così la
fronte, che denota l’espressione di chi si è tanto corrucciato, o impegnato e
assorto, forse per pregare, o per trattenere sentimenti e dispiaceri, o la
volontà di spaccare tutto ma poi non ne ha fatto niente. Quelle linee in mezzo
agli occhi così profonde e scolpite che nemmeno lo scalpello di Michelangelo le
avrebbe potute fare così perfette: proprio perché vere e non sottintese.
E poi gli
occhi: che siano chiari, scuri, accesi o spenti, veritieri o falsi, se ne guardi
i solchi che li contornano li capisci più delle parole. Puoi vedere quante
volte quel viso ha sorriso, ha riso, ha sofferto ed ha pianto, le puoi perfino
contare e quanto è dolce accarezzarle, sono la vita stessa che quella persona
ha vissuto. A volte sono rade, a volte sono fitte e numerose e questo dipende
se ha riso troppo o ha pianto troppo, sta a me che le osservo capire se quel
volto è portato più al pianto o al riso.
E che dire
della bocca? Intorno alle labbra c’è tutto un mondo di tristezza e di gioia,
qui ci sono le rughe che distinguono i sorrisi veri da quelli falsi e, forse
ancora di più di quelle degli occhi, fanno capire chi ha pianto così tanto
nella vita.
La gente
indossa spesso la maschera quando esce per strada ma c’è sempre un momento che
la maschera cade e, se sai cogliere proprio quell’attimo troverai la verità
scolpita dal miglior artista del mondo: noi stessi.
La vita
scolpisce i volti di ognuno di noi, quelle sono le rughe che mettiamo in
mostra, poi ce ne sono altre talmente nascoste nel profondo della nostra Anima
che le sa vedere solo chi è Aliena come me.
Amo le rughe
perché si possono spianare con una carezza, con un sorriso o con parole di
conforto, amo le rughe perché sono degli Uomini e Donne vere, amo le rughe come
opere d’arte incompiute che si portano a spasso la nostra Eternità.
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